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Cooler Master NEPTON 140XL: il nuovo top di gamma AIO 140mm in casa Cooler Master - Nepton 140XL: analisi strutturale, ventole e rumorosità

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Nepton 140XL: analisi strutturale, ventole e rumorosità

Partendo dal radiatore, rispetto alla versione precedente non sembrano esserci particolari novità, per via della tipologia del contatto tra i setti mediani e le alette dissipanti, ondulate e di tipologia classica. Nonostante ciò, il numero di setti è maggiore a modelli della concorrenza, e ciò significa che la spaziatura interna può essere quindi maggiore, riuscendo a sfruttare meglio ventole ad alti RPM. La struttura del radiatore quindi nel complesso ricorda quella presente negli AIO di fabbricazione Asetek, la quale ricordiamo che ha portato in giudizio Cooler Master per presunte infrazioni di brevetti.

 

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Il dissipatore, per chi non conoscesse la tipologia in questione, si presenta come un corpo dissipante della larghezza ed altezza grossomodo di una singola ventola da 140mm, questo significa che sarà compatibile con la quasi totalità dei case ATX di fascia medio/alta. Dal radiatore partono due tubi contenenti del liquido refrigerante, sostanzialmente acqua e sostanze sia anticorrosive che antibatteriche o fungine, che finiscono la loro corsa all’interno di una struttura quadrata che funge sia da waterblock che da pompa. Diversamente da altre soluzioni in commercio in questo caso non c’è nessun controllo diretto via software grazie ad un connettore USB di controllo della pompa, che avrebbe quindi permesso le regolazioni precedentemente menzionate. Questi connettori sono presenti su modelli di fascia elevata, quali ad esempio Corsair H100i, mediante determinati software in dotazione. A conti fatti, queste caratteristiche aggiuntive sono inutili per la quasi totalità dell'utenza, ragion per cui non ne sentiamo la mancanza. 

 

Radiatore, superficie dissipante e tubi

Il radiatore fa parte della classica tipologia di AIO da 140mm, con la possibilità di installare (retrocompatibile) anche ventole da 120mm. La spaziatura delle alette di è di circa 1.55mm, come il precedente, lo spessore delle alette di 0.1mm, un numero di setti del radiatore però ben maggiore (per via del maggiore interasse), e presenta una lunghezza dei tubi di 31cm.

 

Vi mostriamo alcune fotografie del radiatore e dei dettagli strutturali:

 

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Le tubazioni sono di una tipologia simile ai vecchi modelli Corsair, ma con una sostanziale differenza per quanto concerne il diametro interno, in questo caso ben maggiore. La lunghezza non è eccessiva ma la rigidità è medio/alta, ragion per cui sarebbe consigliabile montarlo nel classico posizionamento laterale in una conformazione ATX, ovvero con il radiatore a contatto della ventola in espulsione del case. Il diametro dei tubi, reale, è leggermente inferiore a quello che potete osservare direttamente all’esterno, anche se non è chiaro se sia presente una tubazione interna che non permetta quindi al fluido interno di sbattere contro le insenature radiali del tubo stesso. Sarebbe necessario segarlo in due, e si comprende chiaramente che ciò non è ovviamente possibile ai fini della recensione. Facciamo presente che c’è un meccanismo di inserimento dell’acqua nel radiatore, tramite un tubo collettore svitabile. Qualora fosse aperto però la garanzia verrebbe invalidata e data la caratteristica di questi modelli che permette la mancanza di una periodica manutenzione, è assolutamente sconsigliabile aprirla. E’ possibile che serva per fini di riparazione o test pre-vendita o assemblaggio. In sostanza quindi siamo dinanzi ad una soluzione che si differenzia dalle precedenti, certamente più economica delle soluzioni Eisberg, ma sempre di ottima qualità. Qualche fotografia dello spessore con le ventole:

 

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NOTA AIO: la tipologia, essendo molto diversa dai comuni dissipatori a torre, dovrebbe permettere in linea teorica di ottenere performance di dissipazione davvero molto elevate, se non addirittura al massimo possibile. Un radiatore di questo spessore per la sola CPU potrebbe arrivare a gestire un carico di lavoro pari e superiore a 250W, con il giusto connubio di ventole (caso estremo). Dissipatori a torre, per ottenere performance simili, devono essere o di dimensioni gigantesche, oppure di un materiale con più elevata dispersione termica, quale ad esempio il rame. Questo fu il caso, ad esempio, del Thermalright TRUE Copper, dal peso di due kilogrammi circa ; un tale peso può essere in grado di spaccare completamente il socket di una scheda madre, se in posizione verticale. Non è questo il caso con dissipatori AIO, che quindi non portano minimamente a nessuna deformazione del PCB della scheda madre, a patto che vengano installati come da manuale.

 

Waterblock, base di contatto

La base non presenta della pasta termica preapplicata fortunatamente e si differenzia molto dal modello Seidon 120XL. La forma quadrata permette di aumentare la superficie di contatto con IHS molto grandi, ed al contempo permette un assemblaggio radicalmente diverso dal precedente, per via della differente tipologia del sistema di blocco basale. Questa diversità ha un forte punto a favore, il montaggio: non è necessario ruotare il dissipatore, diversamente da quanto fatto in precedenza con i modelli simil-Asetek, ragion per cui l'applicazione della pasta termica non sarà sconvolta dal movimento rotatorio. Il contatto è eccellente, come il sistema di montaggio dei fermi laterali, inseriti in una fessura e poi fissati con delle viti.

 

NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO inoltre viene spalmato un sottile strato pre-applicazione nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto. Vi mostriamo alcune fotografie della base di contatto e dell’installazione, che quindi è standard per tutti i dissipatori di questa tipologia:

 

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Da notare la differenza con il modello della serie precedente Seidon 120XL:

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NOTA QUALITA’ BASE:  una base di contatto che abbia un’elevata efficienza di dissipazione termica richiede una qualità intrinseca della superficie di scambio molto elevata. Ciò è possibile con procedure di lavorazione della base avanzate, che permettano di minimizzare le discrepanze orizzontali della base, che vengono colmate dalla pasta termoconduttiva. In questo campo viene utilizzato il termine “lappatura”, che quindi rappresenta proprio la qualità finale di questo processo. Con il termine “finitura a specchio” si indica invece una particolare lavorazione che porta ad avere una superficie di contatto perfettamente lucida, che rispecchia quindi la luce senza produrre deformazioni locali. Viene ottenuta con tecniche di lavorazione che utilizzano superfici abrasive molto sottili ed è comune in diversi marchi molto famosi, quali Scythe ad esempio.

 

Ventola/e in dotazione e rumorosità

NOTA MISURAZIONI DELLA CASA MADRE: non sono da considerare i valori di targa perché non sono note le procedure di campionamento, quindi commentiamo solo ed esclusivamente quanto visto in prima persona, ma soprattutto quanto valide sono le performance sui dissipatori. Questo discorso vale sia per il CFM che per l’analisi in dBA. Noi testiamo direttamente la rumorosità e vi rimandiamo al capitolo dedicato alla descrizione della strumentazione utilizzata. Il CFM quindi è un parametro soggetto a molta diversità, e che può essere comparato solo con modelli della stessa casa produttrice.

 

Abbiamo già riportato i dati tecnici nel secondo capitolo quindi ci limiteremo a fornirvi una breve presentazione delle stesse. I due modelli forniti in bundle sebbene siano molto validi, a livello acustico potrebbero creare qualche problema all'utenza più esigente, ragion per cui questo forse è l'unico punto a sfavore del Nepton 140XL. É stato ideato per performance molto elevate, quindi non si presta all'utilizzo ultra silenzioso con le ventole stock. Data la tipologia è comprensibile, anche se forse sarebbe stato opportuno permettere almeno rotazioni inferiori di 150RPM, con un bearing esente dal minimo ticking. Lo sleeving è eccellente.

 

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Rumorosità

Senza perderci in inutili feeling personali, vi invitiamo a visionare il valore di dBA dal grafico dei risultati del test di carico termico, e trarre le vostre conclusioni. Sappiate che la velocità di rotazione della/e ventola/e, essendo queste ultime PWM, è perfettamente configurabile quindi anche qualora non si fosse in possesso di un fan controller. Al massimo del regime sarà una soluzione decisamente rumorosa, sebbene comunque ci siano modelli della concorrenza più molesti (soprattutto per quanto riguarda picchi di frequenza, in questo caso non eccessivi). A bassi RPM (970) si sentono, e c’è un leggero ticking; questa caratteristica deriva dalla tipologia del motore. Ne vengono fornite due nella confezione ed il sistema di blocco è eccellente. Data la presenza di disaccoppianti in gomma preinstallati sulle ventole, non ci saranno problemi a livello vibrazionale. Consigliamo di tenere il dissipatore in un range medio/basso, al fine di bilanciare prestazioni e rumore.

 

 

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