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SilverStone Strider S Series SST-ST75F-GS 750W: la qualità in poco spazio - SilverStone Strider S Series SST-ST75F-GS 750W: analisi Pt.2 - Interno

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Cari lettori di Xtremehardware, oggi vi presentiamo la recensione del nuovo alimentatore da 750W in casa SilverStone, il modello Strider S Series SST-ST75F-GS da 750W. Tra le caratteristiche principali troviamo una compattezza estrema, una completa modularità dei connettori, la presenza di cavi con uno sleeving allo stato dell’arte in termini di compattezza e qualità, oltre ovviamente alle solite protezioni interne e caratteristiche intrinseche che caratterizzano gli alimentatori di questo famoso marchio. È un modello perfetto per l’integrazione in sistemi dalle dimensioni compatte, senza nulla togliere però alla potenza di calcolo del sistema, a causa dell’elevato wattaggio continuo di 750W. Procediamo all’analisi, buona lettura!

 

 

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Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna.

ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato). L’apertura dello scudo esterno di protezione richiede una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualcuna delle viti.

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Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario

Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e  sono state incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche, tra cui due condensatori ad Y ed uno a X (http://www.datasheetarchive.com/EN60384-14-datasheet.html) nel primo stadio e poi due induttori toroidali, due condensatori ad Y (tra i due induttori), due ad X (installati sopra agli induttori) ed un MOV nel secondo stadio sul PCB principale (MOV: Metal Oxide Varistor), posizionato prima dei due induttori.

 

NOTA GENERICA: il transient filtering stage viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e devono essere incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In merito al varistore (MOV, Metal Oxide Varistor), quest’ultima è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! In alcuni casi questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.

 

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Nel primario sono presenti ben due condensatori da 420V e 270 μF cadauno, certificati a 105 °C.

 

NOTA GENERICA: quelli del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità o, alternativamente, per modelli meno potenti. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità.

 

Subito dietro è presente il controller PFC/PWM, purtroppo però dato che non è stato possibile smontarlo non troverete fotografie delle componenti poste immediatamente dietro i condensatori; la struttura ultra-compatta implica che per scattare fotografie dirette si richiede il processo di dissaldatura. Vi mostriamo le fotografie:

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NOTA GENERICA: la colla sul PCB che osservate è uno dei nuovi standard di montaggio, perché così facendo si posizionano prima le componenti sul PCB inferiore, poi si fa in modo che aderiscano al PCB tramite l’adesivo termico ed infine  c’è l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore.

 

Trasformatore e secondario

Una volta superato lo stadio dei condensatori, si nota un grande dissipatore passivo, che separa il primario dal secondario. Nel complesso siamo dinanzi ad una unità che non presenta convertitori DC-DC, non a caso nei test di stabilità del voltaggio abbiamo osservato una variazione della rail da +12V abbastanza marcata. Ad ogni modo non risulta essere un problema, perché la gestione termica dell’alimentatore è valida. Abbiamo notato la presenza di condensatori da 1500Uf  di capacità e 10V, certificati fino a 105 °C, oltre a condensatori allo stato solido ed un induttore toroidale in uscita. Non esprimiamo commenti per la parte posteriore del PCB in quanto non è stato possibile rimuoverla. SilverStone ha scelto un design single-rail, potenziando quindi la specifica ATX 12V che prevede un utilizzo di rail separate aventi un valore massimo di non oltre 20A. Il PCB delle connessioni modulari è posizionato sulla destra, ma purtroppo non potendo smontare l’unità non possiamo fornirvi altri dettagli tecnici.

 

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NOTA SINGLE/MULTI RAIL: è meglio single o multi-rail ? Il problema sarebbe un tantino complesso da affrontare perché sarebbero molti i parametri da discutere ed approfondire, però con alimentatori di fascia alta generalmente non c’è differenza. Il fatto che ci siano Single Rail, specifiche e dedicate, porta ad una generale ripartizione migliore dei cavi, e della corrente in uscita, rispettando quindi la specifica Intel nella ripartizione della potenza. Molti alimentatori multi rail in realtà non sono altro che single rail con saldature più o meno curate. Gli alimentatori Single Rail sono molto apprezzati per l’overclock estremo in quanto spesso si eccedono le limitazioni imposte dallo standard ATX sulla singola linea. In questo caso però siamo dinanzi ad un alimentatore Single Rail; quanto detto precedentemente corrisponde al vero, però bisogna anche ricordarsi che Intel stessa specifica che gli SMPS dovrebbero avere sistemi multi-rail con corrente massima di 20A per canale. In questo caso siamo dinanzi ad un valore pari al doppio, però c’è da notare che la ripartizione per connettori ed uscite è esemplare, indi per cui non si avrà il minimo problema in nessun caso.

Ricapitolando la qualità delle componenti risulta essere buona, ma ci si potrebbe aspettare di più, specialmente nel secondario. L’assemblaggio però è valido, sia del PCB principale e sia delle AIB (add-in-boards).

 

Corsair

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