Ciao Mondo 3!

intestazioneOggi vi presentiamo la recensione di un prodotto formidabile, stiamo parlando dell’alimentatore Antec HCP-1000 avente la prestigiosissima certificazione Platinum. Già da questo potete capire che rappresenta quindi il top di gamma del famosissimo produttore Antec, che quindi è orientato a tutti coloro i quali saranno interessati ad installare sistemi particolarmente complessi, potenti e soprattutto efficienti. Questa certificazione sta diventando con il passare del tempo il nuovo standard per i prodotti di categoria enthusiast, d’altronde l’utilizzo di prodotti con questo wattaggio teorico certamente permette una semplice cosa, di fondamentale importanza in sistemi potenti e bilanciati: la consapevolezza di avere il massimo che la tecnologia può offrire, nei limiti del mercato per soluzioni consumer. Scoprite con noi il nuovo gioiello in casa Antec, buona lettura!

 

 

 

 

 

 

Antec-logo

 

Antec è uno dei leader mondiali nel settore delle componenti ad elevate prestazioni del computer e degli accessori per il gaming. Fondata nel 1986, Antec è considerata un pioniere nel settore ed ha mantenuto la sua posizione di leader e di fornitore internazionale di prodotti silenziosi, efficienti ed innovativi. Antec ha ottenuto grandi successi nel canale della distribuzione, rispondendo alle esigenze di qualità di attenti costruttori di sistemi, VAR e integratori. L’offerta di Antec comprende un'ampia gamma di prodotti, ma per quanto riguarda gli alimentatori, rispetto al passato, spicca la nuova serie Earthwatt, assieme alla “High Current”, che è suddivisa in “Pro” e “Gamer”. Antec propone anche la famiglia di componenti multimediali “VERIS”, progettati per il mercato PC home theater. Oltre ad ottimi cabinet come il pluripremiato Antec Nine Hundred  (e l’ultimo Eleven Hundred), offre anche una linea di accessori per computer composta da diversi prodotti originali, tra cui ventole LED brevettate e soluzioni di raffreddamento per notebook. Antec ha sede a Fremont, California, con degli uffici a Rotterdam, nei Paesi Bassi, così come nel Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Italia, Cina e Taiwan. I prodotti dell'azienda sono venduti in oltre 40 paesi in tutto il mondo. Visitate il sito www.antec.com per ulteriori informazioni.

 

 

Riportiamo qui alcune delle principali caratteristiche tecniche, assieme a qualche fotografia diretta dell’unità:

  • 1000W di potenza continua garantita
  • Certificazione 80 PLUS PLATINUM – fino al 94%  di efficienza certificata da Antec
  • AQ7 – Garanzia Antec per 7 anni e supporto globale 24/7
  • 16-pin Socket – Attacchi innovativi a 16 pin raddoppiano la connettività modulare supportando due diversi connettori da 8 pin per socket e permettono futuri upgrade per connettori diversi
  • 28(20+8)-pin MBU socket – Il primo socket al mondo per possibili connettori “MBU”
  • 135 mm DBB Silence -  Ventola molto silenziosa con doppio ball bearing
  • Controllo termico avanzato della ventola a basso voltaggio, per il massimo della silenziosità e della dissipazione termica dell’alimentatore
  • 4 Rail ad elevato amperaggio con elevato carico potenziale che permette la massima compatibilità con sistemi CPU e GPU
  • 100% +12V Output per il Massimo support di CPU & GPU
  • Connettori multipli PCI-E da 6+2 pin
  • CircuitShield  - Sistema di protezioni di grado industriale: Over Current Protection (OCP), Over Voltage Protection (OVP), Under Voltage Protection (UVP), Short Circuit Protection (SCP), Over Power Protection (OPP), Over Temperature Protection (OTP), Surge & Inrush Protecion (SIP), No Load Operation (NLO) & Brown-Out Protection (BOP)
  • Condensatori giapponesi “Heavy-Duty”
  • Rispetta la normative “ErP Lot 6: 2013”
  • PhaseWave Design – Un design LLC di classe server full-bridge con una “synchronous rectification” basata su di una topologia DC-DC
  • Stealth Wires – Connettori con colorazione parziale in nero, per non dare nell’occhio con paratie finestrate

 

 

Osservando le specifiche tecniche oltre alle caratteristiche di punta siamo dell’idea che non servano ulteriori commenti. Procediamo dunque con la spiegazione della sessione di test, preceduta dalle classiche fotografie di rito e dalla dettagliata spiegazione del bundle e del telaio. Il nostro fine è analizzarne il corretto funzionamento in un sistema particolarmente potente, che permetterà di replicare indicativamente le condizioni di massimo utilizzo di quest’unità. Siamo stati in grado di testarlo fino a poco meno di 1070W di consumo, direttamente a monte della presa di corrente, e come vedremo si è dimostrato un modello davvero temibile per la concorrenza, capace di reggere un sistema potentissimo con estrema facilità. Sono state utilizzate, come vedremo, ben tre GTX480, una delle quali configurata per l’utilizzo PhysX. Ricordiamo che questo modello di GPU è uno dei più problematici sotto il punto di vista del consumo energetico, a maggior ragione se overvoltate, nel qual caso si raggiungono livelli davvero senza paragone.

Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate.

Il prezzo ammonta a circa 230 euro e la disponibilità in commercio è immediata.

Antec HCP-1000 Platinum Prodotto recensito da Matteo Trinca in data . Voto: 5. Prezzo medio in Italia 230€

 


Specifiche Tecniche e Datasheets

 

 specifiche-1

 

 

 specifiche-2

 

 

 


Confezione e bundle

 

Non ci dilunghiamo molto sulla confezione esterna in quanto le immagini sono particolarmente esplicative, comunque sia la confezione è di ottima qualità e l’imballo interno è altrettanto valido, sia del confezionamento interno sia dell’esterno.

 

00043 HCP-1000  00044 HCP-1000  00045 HCP-1000  00046 HCP-1000  00047 HCP-1000  00048 HCP-1000  00049 HCP-1000  00050 HCP-1000  00051 HCP-1000  00052 HCP-1000  00053 HCP-1000  00054 HCP-1000  00055 HCP-1000  00056 HCP-1000  00057 HCP-1000  00058 HCP-1000  00059 HCP-1000  00060 HCP-1000  00061 HCP-1000  00062 HCP-1000  00063 HCP-1000  00064 HCP-1000

 

All’interno della confezione troveremo la dotazione, leggermente inferiore allo standard per via dell’assenza delle fascette di cablaggio e del manuale, che comunque risulta inutile per un alimentatore:

  • l’alimentatore
  • pacco cavi modulari in due confezioni separate
  • cavo di alimentazione dedicato CA
  • sacchetto con viti
  • due fascette di cablaggio

 

00065 HCP-1000

 

00068 HCP-1000  00075 HCP-1000

 

Ricordiamo che è completamente/parzialmente/non modulare, ma forniremo una descrizione dettagliata dei cavi nei capitoli successivi.

  • 1 cavo ATX 24 pin
  • 1 cavo da 8 pin +1 da 4+4 per la CPU  
  • 3 cavi 2x(6+2) pin PCIe
  • 1 cavo MLX-MLX-MLX
  • 1 cavo MLX-MLX-MLX-FDD
  • 3 cavi (SATA-SATA-SATA)

 

Forniamo le fotografie del manuale:

 

00066 HCP-1000  00067 HCP-1000

 

Come abbiamo potuto constatare, i cavi hanno un’elevata lunghezza e non creeranno problemi anche in cabinet con dimensioni "importanti". Permetteranno inoltre un facile cablaggio posteriore grazie alla particolare conformazione "piatta" degli stessi cavi.

 


Antec HCP-1000, analisi Pt.1 - Esterno

 

Ovviamente in questo caso è presente la certificazione 80Plus Platinum e quindi l’unità viene pubblicizzata come avente un’efficienza pari o superiore al 94%, anche se i test di  Ecova Plug Load Solutions hanno mostrato un comportamento certamente analogo, ma pari all’1.5% inferiore al 50% del carico. Ricordiamo che il test Ecova viene effettuato con corrente alternata di 110V, mentre nel nostro paese a 220V, possiamo aspettarci un valore di efficienza pari a quello dichiarato da Antec. Un elevato valore dell’efficienza permette un minore consumo elettrico e quindi un inferiore costo della bolletta elettrica alla fine del mese; ciò consegue un’operatività più silenziosa dovuta al minore calore generato ed infine la consapevolezza di avere un prodotto decisamente più rispettoso delle problematiche ambientali inerenti allo spreco di energia elettrica. L’HCP-1000 quindi risulta essere un modello allo stato dell’arte, capace di ridurre il costo della bolletta energetica di oltre il 15% se rapportato a soluzioni 80 Plus e di oltre il 25% se rapportato a soluzioni non 80 Plus.

 

00076 HCP-1000

 

Analisi dell’esterno

 

Il design esterno differisce dall’Antec HCP-850 che abbiamo recensito mesi fa in quanto la colorazione di quest’ultimo era il classico Blu Antec, mentre quella dell’HCP-1000 Platinum è nera. L’unità è completamente modulare e presenta una ventola da 135mm nella parte superiore, come possiamo osservare dalle fotografie. Il telaio è standard e non sono presenti elementi caratteristici degni di nota, se non un’ottima organizzazione nella parte posteriore dei connettori modulari, presenti in gran numero ed organizzati in modo tale che ci sia la massima compatibilità con un posizionamento interno problematico.

 

00077 HCP-1000  00078 HCP-1000  00080 HCP-1000  00081 HCP-1000  00082 HCP-1000  00084 HCP-1000  00085 HCP-1000  00086 HCP-1000  00087 HCP-1000  00088 HCP-1000

 

I connettori sono classici, anche se Antec specifica che si è cercato di migliorare gli attacchi ed i socket di inserimento, tramite l’adozione del sistema a 16-pin, oltre al connettore a  28(20+8) pin “MBU”, per i futuri connettori “MBU” (resta da vedere se saranno implementati ed al momento non ci sono novità al riguardo, anzi si presuppone che rimangano le attuali specifiche per molti anni a venire)

 

00079 HCP-1000

 

NOTA CONNETTORI: facciamo presente che sarebbe opportuno che i produttori standardizzassero gli ingressi posteriori perché ciò potrebbe permettere l’inserimento di altri cavi standard qualora fosse necessario, o qualora vadano perduti quelli originari. La mancata standardizzazione in molti casi può essere più un problema che un fattore positivo per l’utenza finale.

Lateralmente, in alto, c’è uno sticker che segnala la perdita della garanzia della casa produttrice qualora dovesse essere rimosso o forato, per permettere lo smontaggio della scocca, cosa presente nella quasi totalità degli alimentatori attualmente in commercio.

 

00089 HCP-1000

 

Posteriormente sono presenti invece le classiche fessure d’aerazione, esagonali a nido d’ape assieme all’ingresso della corrente, dove troviamo un posizionamento classico del pulsante di accensione.

 


Antec HCP-1000, analisi Pt.2 - Interno

 

Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna. Notiamo subito un grande affollamento sul PCB principale, che comunque è generoso in termini dimensionali; questo è un chiaro indice della cura riposta in fase di progettazione, anche perché la qualità dell’assemblaggio e delle saldature, oltre al fissaggio delle componenti onboard, è particolarmente elevato. Non a caso è utilizzato un quantitativo di colla molto basso.

ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato). L’apertura dello scudo esterno di protezione richiede una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualcuna delle viti.

 

00015 HCP-1000

 

Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario

 

Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC ed in questo caso sono presenti due condensatori ad Y ed uno ad X. Nel PCB principale invece la situazione si complica in quanto sono presenti un elevato numero di condensatori ad Y, due induttori toroidali ed un MOV (MOV: Metal Oxide Varistor).

 

00090 HCP-1000

 

00091 HCP-1000  00092 HCP-1000  00094 HCP-1000  00095 HCP-1000  00096 HCP-1000  00097 HCP-1000

 

NOTA GENERICA: il transient filtering stage viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e devono essere incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In merito al varistore (MOV, Metal Oxide Varistor), quest’ultima è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! In alcuni casi questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.

Nel primario sono presenti due condensatori giapponesi Nippon Chemi-Con da 450V e 470 μF cadauno, certificati a 105 °C.

NOTA GENERICA: quelli del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità o, alternativamente, per modelli meno potenti. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità.

 

00001 HCP-1000  00004 HCP-1000  00005 HCP-1000  00006 HCP-1000

 

Come abbiamo detto, in questo caso ce ne sono due in parallelo, ed oltre all’elevata capacità presentano anche un voltaggio leggermente maggiore di quello riscontrato fin d’ora in altri modelli. Subito dietro è presente il controller PFC/PWM, situato sulla base con i MOSFETs riposti verticalmente e dissipati passivamente grazie ad un dissipatore in alluminio. Vi mostriamo le fotografie, da notare i MOSFETs TF27S60 ed il diodo Cree C3D1C06D:

 

00002 HCP-1000  00003 HCP-1000

 

NOTA GENERICA: la colla sul PCB che osservate è uno dei nuovi standard di montaggio, perché così facendo si posizionano prima le componenti sul PCB inferiore, poi si fa in modo che aderiscano al PCB tramite l’adesivo termico ed infine  c’è l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore. In questo caso ce n’è ben poca, complice un ottimo grado di saldatura delle componenti onboard.

 

Trasformatore e secondario

 

Oltrepassando il primario, la faccenda si complica ulteriormente in quanto viene utilizzato una schematica denominata da Antec “PhaseWave Design”; consiste in un design LLC di classe server full-bridge con una “synchronous rectification” basata su di una topologia DC-DC. La complessità di questo sistema è un chiaro indice del fatto che Antec sta presentando una unità che dovrà rappresentare il top per concezione, e quindi saranno necessarie accortezze fuori dal comune, come in questo caso. Questo design ha permesso una grandissima stabilità dei voltaggi e soprattutto un valore di efficienza molto elevato, in tutti i casi riscontrati in laboratorio. Nel secondario quindi sono utilizzati dei moduli DC-DC, oltre ad un elevato numero di MOSFET posizionati su altri elementi dissipanti. I condensatori sono di entrambe le tipologie ovvero elettrolitici (PCB verticale) ed allo stato solido (PCB principale). Il controller PFC è un Champion “CM6502S”, specifico per alimentatori dotati di una efficienza molto elevata, e superiore al 90%. Il PCB delle connessioni modulari è posizionato sulla sinistra e si caratterizza per essere davvero molto complesso, per via della presenza di un elevatissimo numero di componenti tra cui induttori toroidali e condensatori allo stato solito, oltre a elettrolitici.

 

00016 HCP-1000  00017 HCP-1000  00018 HCP-1000  00019 HCP-1000

 

NOTA SINGLE/MULTI RAIL: è meglio single o multi-rail ? Il problema sarebbe un tantino complesso da affrontare perché sarebbero molti i parametri da discutere ed approfondire, però con alimentatori di fascia alta generalmente non c’è differenza. Il fatto che ci siano Single Rail, specifiche e dedicate, porta ad una generale ripartizione migliore dei cavi, e della corrente in uscita, rispettando quindi la specifica Intel nella ripartizione della potenza. Molti alimentatori multi rail in realtà non sono altro che single rail con saldature più o meno curate. Gli alimentatori Single Rail sono molto apprezzati per l’overclock estremo in quanto spesso si eccedono le limitazioni imposte dallo standard ATX sulla singola linea. In questo caso però siamo dinanzi ad un alimentatore Single Rail; quanto detto precedentemente corrisponde al vero, però bisogna anche ricordarsi che Intel stessa specifica che gli SMPS dovrebbero avere sistemi multi-rail con corrente massima di 20A per canale. In questo caso siamo dinanzi ad un valore pari al doppio, però c’è da notare che la ripartizione per connettori ed uscite è esemplare, indi per cui non si avrà il minimo problema in nessun caso.

 

00007 HCP-1000  00008 HCP-1000  00009 HCP-1000  00010 HCP-1000  00011 HCP-1000  00012 HCP-1000  00013 HCP-1000  00014 HCP-1000

 

Ricapitolando la qualità delle componenti risulta essere al top, stesso dicasi per l’assemblaggio e per il resto. Nulla da eccepire!

 

00021 HCP-1000  00022 HCP-1000

 


Antec HCP-1000, analisi Pt.3 - Protezioni

 

Un alimentatore, per essere di ottima qualità, deve possedere un elevato numero di protezioni; analizziamo quali sono quelle principali e quali, tra queste, sono state utilizzate per questo modello . Antec certifica la presenza del sistema denominato “CircuitShield”, che integra i sistemi di protezione: Over Current Protection (OCP), Over Voltage Protection (OVP), Under Voltage Protection (UVP), Short Circuit Protection (SCP), Over Power Protection (OPP), Over Temperature Protection (OTP), Surge & Inrush Protecion (SIP), No Load Operation (NLO) & Brown-Out Protection (BOP)

 

Meccanismi di protezione e PCB

 

Generalmente queste sono le protezioni più diffuse ed a destra ne riportiamo, o meno la presenza.:

  • OCP, si
  • OPP, si
  • OTP, si
  • OVP, si
  • SCP, si
  • UVP, si
  • SIP, si
  • NLO, si
  • BOP, si

 

Molti di voi però si staranno chiedendo cosa significano queste sigle, scopriamolo insieme:

“OCP”- L’Over Current Protection è un meccanismo che impedisce l’arrivo di una corrente eccessiva sulla singola linea di alimentazione. Questo sistema porta a far si che non ci siano sovraccarichi dell’alimentatore, che potrebbero causare danni anche alla rete elettrica. Questa protezione è richiesta dallo standard di produzione ATX12V. E’ una protezione molto importante, che possiamo trovare d’altronde persino nei contatori delle nostre abitazioni; basa il proprio funzionamento su uno strumento chiamato “Circuit Breaker”, che è la moderna evoluzione dei fusibili, su piccola e larga scala. I padri ispiratori sono stati Joseph Henry ed un certo sconosciuto ‘’Michael Faraday’’ (uno dei pionieri nel campo dell’elettrochimica e dell’elettromagnetismo), anche se poi venne brevettato per la prima volta da Thomas Edison nel 1879 ( anche se poi lui stesso, commercialmente, utilizzò il sistema dei fusibili ); i moderni sistemi invece traggono origine dal progetto dell’ingegnere tedesco Hugo Stotz. Il “National Electrical Safety Code” riporta la seguente dicitura: “any current in excess of the rated current of equipment or the ampacity of a conductor. It may result from overload, short circuit, or ground fault (Article 100-definitions)”.

“OPP” – Chiamata comunemente Overload Protection oppure Over Power Protection, si intende il meccanismo di protezione contro il sovraccarico dell'alimentatore (senza il limite per le singole rail). In sostanza spegne l’alimentatore qualora la tensione dovesse andare fuori specifica per un tempo superiore ad 80ms, grazie ad un circuit breaker (o peggio un fusibile) che agisce in base alla tipologia di OPP utilizzata ovvero istantanea oppure a tempo (TOC). E’ definita quindi come un carico di corrente che eccede un dato ammontare a causa di un evento inatteso, appunto quindi il sovraccarico. In una buona parte dei casi l’alimentatore dovrebbe, e si usa il condizionale, attivare questa protezione qualora fosse necessario, ma dato che in linea teorica potrebbe essere attivata anche solo tramite la semplice transizione tra stato attivo e stato di riposto, viene attivata solo dopo un certo lasso di tempo, per discerne tra situazioni transienti oppure derivanti da un sovraccarico propriamente detto.

“OTP” – La protezione da sovra-temperatura ovviamente agisce contro il riscaldamento dell’unità, ed è una specifica richiesta nella normativa ‘’12V’’. L’ Over Temperature Protection è anche spesso associata a OLP(OverLoadProtection/OverPowerProtection). A tal fine vengono utilizzati sensori chiamati termistori, applicati sia sul PCB che su dissipatori passivi in alluminio.

“OVP” – L’ Over Voltage Protection è un’altra delle specifiche richieste dalla normativa “12V” ed è un meccanismo che fondamentalmente protegge l’alimentatore, e conseguentemente il sistema annesso, da una tensione eccessiva su una determinata rail. Ciò accade per via di un malfunzionamento nel secondario, e quindi in questi casi è necessario abortire le operazioni per evitare danni strutturali, derivanti da una corrente eccessiva che fa aumentare sensibilmente la tensione sul singolo canale, che potrebbe andare oltre quella da specifica. E’ proprio qui che dovrebbe agire il controllo.

“SCP” - La Short Circuit Protection è una protezione contro i cosiddetti corto-circuiti, e quando ne viene rilevato uno viene immediatamente interrotta l'alimentazione all’unità. Questa è una delle protezioni più diffuse negli SMPS.

“UPV” – Questa è invece l’ Under Voltage Protection, che al contrario protegge da una bassa tensione sulle linee di uscita. Si è visto, con frequenza molto minore, che sebbene basse tensioni non riescano a danneggiare i componenti dell’alimentatore, sarebbe possibile invece che possano pregiudicarne la stabilità. Come è possibile osservare dal grafico, tramite l’analisi mediante un oscilloscopio, grazie all’ausilio di uno specifico circuito di protezione è possibile limitare di molto la stabilità di una determinata rail. Nella prima situazione possiamo osservare il repentino aumento della corrente nel finale, nella seconda invece il conseguente abbassamento di tensione senza un circuito UVP, mentre infine nella terza il comportamento qualora fosse presente. Questo circuito permette di non andare sotto i 5mV, grazie ad un supplemento di voltaggio addizionale qualora si dovesse scendere sotto questa soglia.

Grafico UVP grande

“SIP” - Oltre a queste è presente la protezione SIP ovvero la “Surge&Inrush Current” protection. Quando un dispositivo elettrico si accende per la prima volta c’è un picco di corrente in entrata, istantaneo. Questo porta alla necessità, da parte dei circuiti di protezione OCP, di reagire immediatamente per sovraccaricare o cortocicuitare, ma non interrompere il circuito quando la corrente, generalmente inoffensiva, fluisce. Questa protezione è possibile tramite l’adozione di dispositivi contenenti ossidi di metallo ceramici, capaci di sopprimere larghe correnti in entrata. E’ da notare che generalmente non viene menzionato, sebbene invece sia comunque presente negli alimentatori di buona qualità. Menzionarlo probabilmente è più un fattore di marketing, che altro.

“NLO” – Stiamo parlando della No Load Protection ovvero un sistema che permette di accendersi anche qualora non ci fosse carico nelle sue linee di uscita. Stando alle informazioni riportate in portali di elettronica, non è una protezione vera e propria, quanto piuttosto uno standard di riferimento.

“BOP” – La Brown Out Protection implica la presenza di un meccanismo di compensazione per un intenzionale, o non intenzionale, calo di voltaggio in un SMPS. Questa pratica di ridurre il voltaggio improvvisamente è utilizzata in casi di emergenza per ridurre il carico di potenza in uscita. Questa riduzione  è tale per periodi prefissati, da minuti ad ore. In caso di Blackout può addirittura essere impostato come misura preventiva dell’ultimo secondo. Nel caso delle periferiche che utilizzano questi sistemi di protezione (quindi SMPS dato che stiamo parlando di alimentatori), non ci saranno problemi in questi casi. E’ da notare che generalmente non viene menzionato, sebbene invece sia comunque presente negli alimentatori di buona qualità. Menzionarlo probabilmente è più un fattore di marketing, che altro.

Riassumendo, siamo semplicemente impressionati perché questo modello presenta praticamente tutti gli standard attualmente presenti. E’ impressionante quanto si sia cercato di eccellere sotto questo punto di vista.

 


HCP-1000, analisi Pt.4

 

Meccanismi di dissipazione, ventola e rumorosità

 

Si è scelto di adottare una ventola del produttore Delta Electronics, uno dei più rinomati ed affidabili nel settore, precisamente la AFB1312M – SM02, avente queste caratteristiche: DC12V, 0.38A ed un bearing della tipologia DBB ovvero Dual Ball Bearing. La conformazione è classica a 7 pale ed il colore è nero, mentre il diametro è di 135mm e sebbene non siano presenti informazioni dettagliate sul sito del produttore si ipotizza che abbia un RPM massimo elevato. Data l’elevatissima efficienza complessiva l’alimentatore, termocontrollato grazie anche alla protezione OTP, risulta essere bilanciato e silenzioso, soprattutto a bassi carichi di lavoro. Data l’assenza di un simulatore di carico dedicato, purtroppo non possiamo fornirvi misurazioni dirette, anche perché la rumorosità del sistema di test era molto superiore a quella dell’alimentatore. Comunque sia la rumorosità non sarà affatto una peculiarità di questo modello. Il diametro maggiorato assieme alla buona dissipazione interna permettono di contenere il numero di RPM massimo, e di conseguenza la rumorosità. In  questo caso è necessario montare l’alimentatore alla solita maniera, ovvero con le fessure di ventilazione rivolte verso il basso (per favorire l’espulsione posteriore ed evitare l’accumulo di polvere).

 

00023 HCP-1000  00024 HCP-1000

 

Linee da +12 V ed efficienza

 

Antec riporta la presenta di quattro rail da +12V, caratterizzate da un amperaggio massimo di 40A per canale. Ovviamente questo valore non è cumulativo e quindi rappresenta un carico massimo teorico per singola rail, anche se ovviamente si può arrivare fino a 82A sotto carico. Data la certificazione “Continua” del carico a 50 gradi centigradi non ci saranno problemi con configurazioni Dual/Triple GPU. L’efficienza dichiarata si attesta intorno a circa il 93%, come certificato da Ecova Plug Load Solutions, quindi è modello semplicemente eccellente, per PC moderni e dall’elevato consumo energetico, con un carico medio pari a circa il 50% del valore dell’unità (DC, quindi circa 600W AC)

 

Lunghezza cavi e modularità

 

La lunghezza dei cavi è leggermente superiore alla media anche se avremmo gradito che qualche connettore fosse più lungo in quanto in cabinet aperti particolari o cabinet full tower estremi, sarà necessario l’utilizzo di qualche prolunga di alimentazione. Tutto sommato comunque la lunghezza media è pari alle soluzioni concorrenti, per cui non c’è nessun problema. Questo ci permetterà di installare l’alimentatore anche in basso, in cabinet XL-ATX, e senza eccessivi problemi per il cable routing, anche se in questi cabinet consigliamo sempre l’adozione di prolunghe di alimentazione dedicate, soprattutto per la 24 PIN ed il connettore di alimentazione da 8 PIN della scheda madre. L’alimentatore è completamente modulare e risulta essere classico, e buono, lo sleeving dei cavi, come la tipologia dei connettori modulari, alcuni dei quali sono stati modificati tra cui il connettore da 16 pin visibile nell’ultima fotografia in basso.

Riportiamo alcune fotografie dei cavi in dotazione:

 

00069 HCP-1000

 

00074 HCP-1000  00071 HCP-1000  00072 HCP-1000  00073 HCP-1000

 

Ora una domanda: quali sono le caratteristiche tecniche più importanti che vi porteranno ad optare per un modello di un alimentatore invece di un altro? Indubbiamente il rapporto prezzo/prestazioni, poi senza ombra di dubbio l’efficienza, la rumorosità sotto carico, gli amperaggi sulla linea da 12V, l’affidabilità complessiva, il raffreddamento (che però è correlato al rumore, in questo caso ottimo e basso), ed ultimo ma non per importanza la stabilità dei voltaggi sotto carico. L’insieme di questi valori porta un alimentatore ad essere un’ottima scelta, nel tempo. L’alimentatore è una componente che tende ad essere sottostimata durante la fase di assemblaggio di un PC; al contrario esso è una parte fondamentale, che vi permetterà appunto di alimentare sistemi potenti, possibilmente con stabilità e silenziosità. Nell’evoluzione degli alimentatori, nel corso degli anni la linea da +12V è cresciuta costantemente, per far fronte alle grandi richieste di corrente, prima proprie solo della CPU ed ora prevalentemente delle schede grafiche dedicate.

In questo caso siamo dinanzi ad un prodotto creato per ottenere il massimo possibile, che è stato fantastico sotto carico e che risulta essere in linea con quanto dichiarato, non lasciando ombre od incertezze sull’utilizzo con sistemi dall’elevato consumo energetico.

 


Metodologia di test

 

Abbiamo deciso di testare l’alimentatore installandolo in un nostro sistema di test per verificare il comportamento in un caso reale, quindi soffermandoci su diverse situazioni ipotetiche che troverete nel vostro sistema. Stiamo realizzando una procedura di test rigorosa, tramite un simulatore di carico dedicato, purtroppo al momento tale sistema di test non è ancora ultimato, quindi dobbiamo fare necessariamente una simulazione di carico tramite un Personal Computer, analizzando varie situazioni che ci permetteranno di verificare il consumo, l’efficienza, il PFC e la stabilità dei voltaggi. Verranno anche fatti una serie di test per quanto concerne i bassi livelli di carico, al fine di verificarne l’efficienza; questo è particolarmente importante quando il PC è in IDLE con i sistemi di risparmio energetico attivati. Come software di test è stato utilizzato Prime95, per mandare sotto carico la CPU e FurMark invece per quanto riguarda la GPU. Le misurazioni in Volt sono state effettuate tramite l’analisi diretta grazie ad un multimetro professionale.  Sono stati rilevati i valori della tensione sulle varie linee verificandone la stabilità. Durante la prova, la temperatura ambientale è stata di circa 23 gradi centigradi.

Di seguito le specifiche della nostra piattaforma.

 

sistema di prova

 

 

Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 920 revisione D0 in quanto permette di stressare in modo adeguato l’alimentatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default. Come strumentazione abbiamo utilizzato un multimetro per l’analisi dei voltaggi sulle tre rail e di un misuratore di potenza per determinare il carico assorbito alla presa ed il fattore di potenza. È stato utilizzato OCCT e FurMark a diverse risoluzioni, tali da consentire un utilizzo appropriato e parametrato della scheda video e del processore. Sono stati utilizzati diversi settaggi, alle seguenti frequenze di lavoro:

 

parametri funzionamento

 

Siamo rimasti semplicemente colpiti dal comportamento di questa unità ! Come vedrete nella prossima pagina, i risultati saranno di tutto rispetto. L’efficienza sotto carico è leggermente migliore del Seasonic P-1000 80 Plus Platinum, e con bassi carichi la situazione è praticamente appaiata a quest’ultimo. Negli ultimi test si comporta in maniera superlativa, mostrando una grande stabilità, soprattutto per la rail da +12V.

Nota: il numero del test è relativo ad una nostra tabella interna, che ci permette di confrontare i singoli modelli e derivarne la stabilità e l’efficienza. Di seguito le impostazioni di carico sotto Furmark:

 

furmark

 

 


Risultati del test  e rumorosità

 

In questo capitolo prenderemo in esame alcuni dei fattori fondamentali per un alimentatore, l’efficienza e la stabilità sul canale dei 12V, quindi tutto ciò che riguarda la stabilità delle tensioni per la scheda madre, la CPU ed infine la scheda grafica. Al fine di darvi un giudizio complessivo migliore, anche riguardo l’efficienza dell’unità, vi riportiamo anche il test effettuato dall’azienda Plug Load Solutions, test che ne ha permesso la certificazione 80 plus presso l’organizzazione 80plus.org, ente che certifica tutti gli alimentatori immessi nel mercato.

 

80plus

 

voltaggio

 

 

NOTA: facciamo presente che comunque le misurazioni di consumo sono indicative e sebbene siano presenti, la misurazione da prendere come parametro di riferimento è quella di Ecova Plug Load Solutions. Durante i test di carico se non si utilizza un simulatore, purtroppo non è possibile certificare il carico in A. Stesso dicasi per le misurazioni di temperatura, che dovrebbero essere condotte in un Hot-Box dedicato allo scopo, che purtroppo non è in nostro possesso (anche perché se fosse stato presente non sarebbe stato utilizzabile, data la procedura utilizzata).

La stabilità è davvero ottima per le rail principali. L’alimentatore risulta essere mediamente silenzioso, anche se ad elevati carichi sarà necessario far entrare in funzione la ventola ad elevati giri di rotazione. D’altronde è una cosa necessaria, anche se non sarà eccessivamente molesto. La ventola è adatta sia al modello che al carico di lavoro e riesce a non mandare l’unità in overheating con carichi intorno a 1035W alla presa. Consigliamo di non andare oltre l’80% del carico massimo, per garantire una sufficiente silenziosità unita ad uno stress non eccessivo sulle componenti, anche se questo modello è progettato per resistere, senza tentennamenti. Non sono presenti rumori derivanti da condensatori fischianti. Le temperature infine sono molto valide per un’unità del genere.

 


Conclusioni

 

oro  performance

 

 

Prestazioni  5 stelle Che dire 
Prezzo  4 stelle Bilanciato
Design  4,5 stelle Ottimo, colorazione nera
Layout Interno  5 stelle Eccellente
Bundle  4 stelle Standard, però ci sono anche due fascette di cablaggio
Ventola  4,5 stelle

Buon modello 

Montaggio 5 stelle

Eccellente

Complessivo 5 stelle

 

L’alimentatore HCP-1000 è una perla nera di prestazioni, efficienza e stabilità. Antec ha semplicemente colto nel segno, rilasciando un modello sensazionale e privo di difetti di progettazione. Il prezzo è elevato ma la qualità è assolutamente in linea con quanto richiesto. Da un alimentatore 80 Plus Platinum difficilmente si può richiedere di meglio, se non forse la certificazione fanless fino ad una percentuale di carico oppure la presenza di un fan controller per ventole del cabinet, oltre ad un meccanismo di fissaggio migliore del connettore di alimentazione esterno. Eccetto questo, l’unità è perfetta ! Il prezzo di acquisto è di circa 220 euro IVA compresa, quindi in linea con la concorrenza, data la certificazione. Ve ne consigliamo l’acquisto !

 

PRO

  • Interamente modulare
  • Eccellente efficienza
  • Qualità costruttiva elevatissima
  • Silenzioso se con carichi intermedi
  • Eccellente stabilità nel complesso, soprattutto a 1035W AC
  • Socket dei cavi in dotazione migliore della concorrenza
  • Eccellente numero di protezioni

 

CONTRO

  • Nessun fan controller per ventole (opinabile)
  • Nessuna certificazione fanless (utile, anche se comunque è sempre bene garantire un flusso d’aria minimo !)

 

Si ringrazia Antec per il prodotto fornitoci in test

Trinca Matteo

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