Ciao Mondo 3!

silverstone st60f-ps-introOggi abbiamo il piacere di presentarvi un alimentatore del famoso marchio Silverstone, il modello Strider da 600W con certificazione 80plus GOLD (Sulla scatola è certificato Silver ma ha appena raggiunto questa certificazione! ). Il modello si caratterizza per un fattore importantissimo, specialmente per cabinet SSF: le dimensioni davvero molto contenute! E’ interamente modulare ed è stato progettato per essere inserito in cabinet dell’omonimo produttore, laddove le dimensioni fanno appunto la differenza. Silverstone lo pubblicizza come il più potente ed il più piccolo alimentatore modulare da 600W! Scopriamolo insieme, buona lettura!

 

 

 

 

 

 

 

Logo SilverStone

 

Fondata nel 2003, Silverstone è un leader affermato nel suo campo, con una squadra d'elite di ingegneri, ha iniziato la sua ricerca nella fornitura di prodotti che creano ispirazione. Da allora L’azienda ha ampliato le linee e le tipologie di prodotti, dando ai suoi clienti una vasta gamma di scelte. Con centri di distribuzione in diverse aree del globo, i prodotti Silverstone possono essere trovati in tutto il mondo, non solo per gli utenti di personal computer, ma anche per uso domestico ed intrattenimento. Provvedere al piacere personale mediante l'integrazione di tecnologie avanzate che siano funzionali, e rendere i prodotti anche piacevoli da usare: questa è la sua filosofia. Silverstone, continua ad essere orgogliosa di fornire il più alto livello degli standard nella progettazione e produzione delle soluzioni per computer con cabinet chiuso, alimentatori e accessori; la loro ricerca per il fascino estetico di prima classe è implacabile. I loro team di ingegneri sono costantemente dedicati alla ricerca delle migliori tecnologie che più si adattano agli utenti finali, con tutte le diverse esigenze.

La filosofia Silverstone si basa sulla consapevolezza che avere competenze solamente innovative nel settore non è sufficiente. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire che l’esperienza venga consegnata a tutti i prodotti con coerenza, in risposta alle esigenze dell'utente, e con la massima soddisfazione finale. Silverstone vive di sfide derivanti dalle rapide innovazioni tecnologiche e dalla creazione di standard di estetica per l'industria.

Finalità :

  • Design eccezionale
  • Qualità perfetta
  • Soddisfazione dell’utente finale

 

A

 

Il modello, come già preventivato, presenta un wattaggio intermedio, che però permetterà senza problemi l’utilizzo di una configurazione al top delle performance per singola scheda video. Il nostro fine è analizzarne il corretto funzionamento in un sistema particolarmente potente, che permetterà di replicare le condizioni di massimo utilizzo di quest’unità. Siamo stati in grado di testarlo fino a poco meno di 720W di consumo, direttamente a monte della presa di corrente, e come vedremo si è dimostrato un ottimo modello, capace di reggere quindi un i7 920 overcloccato a 4GHz ed una GTX480 overcloccata ed overvoltata. Ricordiamo che questo modello di GPU è uno dei più problematici sotto il punto di vista del consumo energetico, a maggior ragione se overvoltate, nel qual caso si raggiungono livelli davvero senza paragone per una sola scheda video. Qualora foste interessati a modelli della concorrenza di ultima generazione, state certi che quello che vedrete oggi sarà lo scenario peggiore, quindi non dovrete minimamente preoccuparvi.

 

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Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate.

Il prezzo è di circa 100euro e la disponibilità in commercio immediata.

Silverstone Strider Plus 600W Prodotto recensito da Matteo Trinca in data . Voto: 4. Prezzo medio in Italia 99

 


 

Specifiche Tecniche e Datasheets

 

FEATURES

 

12V 1

 

specifiche 1

 

specifiche 2

 

B

 

C

 

TECH SPECS

 

TELAIO 1

 

Vi mostriamo la lista dei case consigliati da Silverstone:

 

RECCOMENDED

 


 

Confezione e bundle

 

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Non ci dilunghiamo molto sulla confezione esterna in quanto le immagini sono particolarmente esplicative, comunque sia la confezione è di buona qualità e l’imballo interno è valido, tant’è che lo chassis dell’alimentatore è stato inserito all’interno di una protezione addizionale con bolle di plastica, soluzione inusuale ma molto efficace.

 

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All’interno della confezione troveremo la dotazione, leggermente inferiore allo standard per via dell’assenza delle fascette di cablaggio e del manuale, che comunque risulta essere inutile per un alimentatore:

  • l’alimentatore
  • pacco cavi modulari in una confezione separata
  • cavo di alimentazione dedicato CA
  • sacchetto con viti
  • due fascette di cablaggio

 

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Ricordiamo che è completamente modulare, ma forniremo una descrizione dettagliata dei cavi nei capitoli successivi.

 

  • (1)Mainboard 20+ 4 PIN, 55cm
  • (1)4+4 PIN, 55cm
  • (2)PCI-E 6+2 PIN, 55cm
  • (2)PCI-E 6 PIN, 55+15cm
  • (2)SATA-SATA-SATA-SATA 55+15(*3)cm
  • (2)MLX-MLX-MLX 50+15(*2)cm / FDD 15

 

Forniamo le fotografie del manuale:

 

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Come abbiamo potuto constatare, i cavi hanno una buona lunghezza e non creeranno problemi anche i cabinet con dimensioni standard, dato che l’alimentatore è stato progettato per cabinet SSF.

 


 

Strider Plus 600W, analisi Pt.1 - Esterno

 

Il SilverStone Strider Plus 600W è certificato da Ecova secondo lo standard 80 Plus Silver e quindi come avente un’efficienza pari o superiore all’85% al 20 e 100% del carico e 87% al 50% del carico. Con tensione di ingresso di 230V, ovvero quella tipica in Europa, l’efficienza dell’unità si innalza fino a raggiungere le specifiche 80 Plus Gold: 87% al 20 e 100% del carico e 90% al 100%.   Un elevato valore di quest’ultimo parametro permette un minore consumo elettrico e quindi un inferiore costo della bolletta elettrica alla fine del mese; ciò consegue un’operatività più silenziosa dovuta al minore calore generato ed infine la consapevolezza di avere un prodotto decisamente più rispettoso delle problematiche ambientali inerenti allo spreco di energia elettrica.

 

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Analisi dell’esterno

 

Il design esterno è lineare e se vogliamo particolarmente standard, sebbene sia presente qualche tratto distintivo del produttore tra cui il logo al centro della griglia della ventola. Adotta una colorazione nera e si presenta come un’unità totalmente modulare. La ventola, con una griglia superiore, presenta un diametro di 120mm, mentre nella parte anteriore sono posizionate le uscite modulari dell’unità. Nella parte destra è presente lo sticker delle specifiche tecniche, che facilita la lettura delle specifiche all’interno del cabinet. La verniciatura è ottima e non sono presenti sbavature od imperfezioni.

 

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NOTA CONNETTORI: facciamo presente che sarebbe opportuno che i produttori standardizzassero gli ingressi posteriori perché ciò potrebbe permettere l’inserimento di altri cavi standard qualora fosse necessario, o qualora vadano perduti quelli originari. La mancata standardizzazione in molti casi può essere più un problema che un fattore positivo per l’utenza finale. In questo caso è standard, quindi non c’è nessun problema; raccomandiamo di fare attenzione comunque alle specifiche dei cavi presenti nel manuale.

 

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Lateralmente, in alto, c’è uno sticker che segnala la perdita della garanzia della casa produttrice qualora dovesse essere rimosso o forato, per permettere lo smontaggio della scocca, cosa presente nella quasi totalità degli alimentatori attualmente in commercio.

 

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Posteriormente sono presenti invece le classiche fessure d’aerazione, esagonali a nido d’ape assieme all’ingresso della corrente, dove troviamo un posizionamento classico del pulsante di accensione, di dimensioni standard.

 


 

Strider Plus 600W, analisi Pt.2 - Interno

 

Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna.

ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato). L’apertura dello scudo esterno di protezione richiede una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualcuna delle viti.

 

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Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario

 

Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e  sono state incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche, tra cui due condensatori ad Y ed uno a X nel primo stadio, poi due induttori toroidali sul PCB principale oltre a due condensatori ad Y, uno ad X ed un MOV (MOV: Metal Oxide Varistor).

 

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Possiamo osservare anche la presenza di un ottimo controller PFC Champion CM6502TX, posizionato su un PCB verticale dietro ai bridge rectifiers. Si tratta di un controller migliore rispetto ai più diffusi CM6800, e consente di incrementare l’efficienza dello Stider Plus.

NOTA GENERICA: il transient filtering stage viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e devono essere incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In merito al varistore (MOV, Metal Oxide Varistor), quest’ultima è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! In alcuni casi questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.

 

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Nel primario è presente un condensatore elettrolitico Panasonic da 400V e 390 μF, certificato a 85 °C, avente quindi una capacità che forse è leggermente sottotono per questo wattaggio teorico.

NOTA GENERICA: quelli del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità o, alternativamente, per modelli meno potenti. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità.

 

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Come abbiamo detto, in questo caso ce ne sono due in parallelo, e sebbene presentino una bassa capacità, qualora fossero presenti carichi impegnativi non ci sarebbe nessun problema. Subito dietro è presente il controller PFC/PWM, situato in un PCB dedicato verticale. Vi mostriamo le fotografie:

Nel primario inoltre è stato inserito un fusibile di protezione che entra in azione solo nel caso in cui ci sia un serio guasto della componentistica interna, e non qualora invece ci fosse un sovraccarico oppure un corto circuito.

NOTA GENERICA: la colla sul PCB che osservate è uno dei nuovi standard di montaggio, perché così facendo si posizionano prima le componenti sul PCB inferiore, poi si fa in modo che aderiscano al PCB tramite l’adesivo termico ed infine  c’è l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore.

 

Trasformatore e secondario

 

Nel secondario viene utilizzato un design sincrono con DC-DC converters e quindi topologia LLC resonant, che porta alla generazione delle rail minori a partire dalla +12V, il tutto in associazione a condensatori Teapo da 105 °C. Come controller della LLC resonant troviamo un CM6901X Champion, proprio dietro ai trasformatori. La qualità nell’assemblaggio si attesta su livelli elevati e l’impressione generale è decisamente buona date le dimensioni del PCB. Non esprimiamo commenti per la parte posteriore del PCB in quanto non è stato possibile rimuoverla. Silverstone ha optato per l’adozione di un design single-rail, potenziando quindi la specifica ATX 12V che prevede un utilizzo di rail separate aventi un valore massimo di non oltre 20A, però è evidente che si è scelto di adottare una soluzione differente. Il PCB delle connessioni modulari è posizionato sulla sinistra e non presenta particolari degni di nota, eccetto dei condensatori polimerici, che completano il filtraggio delle varie linee.

 

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Nel secondario possiamo notare il controller PS224, variante del PS223.

NOTA PS224: è stato progettato in modo specifico per i sistemi aventi SMPS. Questo controller permette la gestione di funzioni quali l'OVP (Over Voltage Protection), l'OCP (Over Current Protection), l'UVP (Under Voltage Protection) ed il segnale Power Good Ok. L’OVP ed UVP monitorano le rail da 3.3V, 5V e due da +12V per proteggere sia il PC che l'SMPS, l' FPO viene aumentato quando uno di questi voltaggi eccede il range dei valori operativi. Da specifica però non c’è una OTP, presente invece nel PS223, che aiutava nel monitoraggio termico qualora ci fosse stato un aumento della temperatura interna delle componenti. Il segnale Power Good invece segnala al PC quando l'alimentatore è pronto, oppure quando si sta per spegnere, il che significa che permette di far lavorare correttamente l'alimentatore, nelle giuste condizioni di accensione e spegnimento.

 

RAILS

 

NOTA SINGLE/MULTI RAIL: è meglio single o multi-rail ? Il problema sarebbe un tantino complesso da affrontare perché sarebbero molti i parametri da discutere ed approfondire, però con alimentatori di fascia alta generalmente non c’è differenza. Il fatto che ci siano Single Rail, specifiche e dedicate, porta ad una generale ripartizione migliore dei cavi, e della corrente in uscita, rispettando quindi la specifica Intel nella ripartizione della potenza. Molti alimentatori multi rail in realtà non sono altro che single rail con saldature più o meno curate. Gli alimentatori Single Rail sono molto apprezzati per l’overclock estremo in quanto spesso si eccedono le limitazioni imposte dallo standard ATX sulla singola linea. In questo caso però siamo dinanzi ad un alimentatore Single Rail; quanto detto precedentemente corrisponde al vero, però bisogna anche ricordarsi che Intel stessa specifica che gli SMPS dovrebbero avere sistemi multi-rail con corrente massima di 20A per canale. In questo caso siamo dinanzi ad un valore pari al doppio, però c’è da notare che la ripartizione per connettori ed uscite è esemplare, indi per cui non si avrà il minimo problema in nessun caso.

 

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Ricapitolando la qualità delle componenti è ottima nel complesso e degna di alimentatori di fascia superiore. Ne è la riprova l’elevata efficienza, che raggiunge le specifiche 80Plus Gold alle nostre longitudini. Poteva essere migliorato qualche componente, ma l’assemblaggio è buono, sia del PCB principale e sia delle AIB (add-in-boards).

 


 

Strider 600W, analisi Pt.3 - Protezioni

 

Un alimentatore, per essere di ottima qualità, deve possedere un elevato numero di protezioni; analizziamo quali sono quelle principali e quali, tra queste, sono state utilizzate per questo modello .

PROTECTION grande

Meccanismi di protezione e PCB

Generalmente queste sono le protezioni più diffuse ed a destra ne riportiamo, o meno la presenza.:

  • OCP, si
  • OPP, si
  • OTP, si
  • OVP, si
  • SCP, si
  • UVP, si
  • SIP, Non specificato
  • NLO, si
  • BOP, Non specifica
  • CLS, si

 

Molti di voi però si staranno chiedendo cosa significano queste sigle, scopriamolo insieme:

“OCP”- L’Over Current Protection è un meccanismo che impedisce l’arrivo di una corrente eccessiva sulla singola linea di alimentazione. Questo sistema porta a far si che non ci siano sovraccarichi dell’alimentatore, che potrebbero causare danni anche alla rete elettrica. Questa protezione è richiesta dallo standard di produzione ATX12V. E’ una protezione molto importante, che possiamo trovare d’altronde persino nei contatori delle nostre abitazioni; basa il proprio funzionamento su uno strumento chiamato “Circuit Breaker”, che è la moderna evoluzione dei fusibili, su piccola e larga scala. I padri ispiratori sono stati Joseph Henry ed un certo sconosciuto “Michael Faraday’’ (uno dei pionieri nel campo dell’elettrochimica e dell’elettromagnetismo), anche se poi venne brevettato per la prima volta da Thomas Edison nel 1879 ( anche se poi lui stesso, commercialmente, utilizzò il sistema dei fusibili ); i moderni sistemi invece traggono origine dal progetto dell’ingegnere tedesco Hugo Stotz. Il “National Electrical Safety Code” riporta la seguente dicitura: “any current in excess of the rated current of equipment or the ampacity of a conductor. It may result from overload, short circuit, or ground fault (Article 100-definitions)”.

“OPP” – Chiamata comunemente Overload Protection oppure Over Power Protection, si intende il meccanismo di protezione contro il sovraccarico dell'alimentatore (senza il limite per le singole rail). In sostanza spegne l’alimentatore qualora la tensione dovesse andare fuori specifica per un tempo superiore ad 80ms, grazie ad un circuit breaker (o peggio un fusibile) che agisce in base alla tipologia di OPP utilizzata ovvero istantanea oppure a tempo (TOC). E’ definita quindi come un carico di corrente che eccede un dato ammontare a causa di un evento inatteso, appunto quindi il sovraccarico. In una buona parte dei casi l’alimentatore dovrebbe, e si usa il condizionale, attivare questa protezione qualora fosse necessario, ma dato che in linea teorica potrebbe essere attivata anche solo tramite la semplice transizione tra stato attivo e stato di riposto, viene attivata solo dopo un certo lasso di tempo, per discerne tra situazioni transienti oppure derivanti da un sovraccarico propriamente detto.

“OTP” – La protezione da sovra-temperatura ovviamente agisce contro il riscaldamento dell’unità, ed è una specifica richiesta nella normativa ‘’12V’’. L’ Over Temperature Protection è anche spesso associata a OLP(OverLoadProtection/OverPowerProtection). A tal fine vengono utilizzati sensori chiamati termistori, applicati sia sul PCB che su dissipatori passivi in alluminio.

“OVP” – L’ Over Voltage Protection è un’altra delle specifiche richieste dalla normativa “12V” ed è un meccanismo che fondamentalmente protegge l’alimentatore, e conseguentemente il sistema annesso, da una tensione eccessiva su una determinata rail. Ciò accade per via di un malfunzionamento nel secondario, e quindi in questi casi è necessario abortire le operazioni per evitare danni strutturali, derivanti da una corrente eccessiva che fa aumentare sensibilmente la tensione sul singolo canale, che potrebbe andare oltre quella da specifica. E’ proprio qui che dovrebbe agire il controllo.

“SCP” - La Short Circuit Protection è una protezione contro i cosiddetti corto-circuiti, e quando ne viene rilevato uno viene immediatamente interrotta l'alimentazione all’unità. Questa è una delle protezioni più diffuse negli SMPS.

“UPV” – Questa è invece l’ Under Voltage Protection, che al contrario protegge da una bassa tensione sulle linee di uscita. Si è visto, con frequenza molto minore, che sebbene basse tensioni non riescano a danneggiare i componenti dell’alimentatore, sarebbe possibile invece che possano pregiudicarne la stabilità. Come è possibile osservare dal grafico, tramite l’analisi mediante un oscilloscopio, grazie all’ausilio di uno specifico circuito di protezione è possibile limitare di molto la stabilità di una determinata rail. Nella prima situazione possiamo osservare il repentino aumento della corrente nel finale, nella seconda invece il conseguente abbassamento di tensione senza un circuito UVP, mentre infine nella terza il comportamento qualora fosse presente. Questo circuito permette di non andare sotto i 5mV, grazie ad un supplemento di voltaggio addizionale qualora si dovesse scendere sotto questa soglia.

“SIP” - Oltre a queste è presente la protezione SIP ovvero la “Surge&Inrush Current” protection. Quando un dispositivo elettrico si accende per la prima volta c’è un picco di corrente in entrata, istantaneo. Questo porta alla necessità, da parte dei circuiti di protezione OCP, di reagire immediatamente per sovraccaricare o cortocicuitare, ma non interrompere il circuito quando la corrente, generalmente inoffensiva, fluisce. Questa protezione è possibile tramite l’adozione di dispositivi contenenti ossidi di metallo ceramici, capaci di sopprimere larghe correnti in entrata. E’ da notare che generalmente non viene menzionato, sebbene invece sia comunque presente negli alimentatori di buona qualità. Menzionarlo probabilmente è più un fattore di marketing, che altro.

“NLO” – Stiamo parlando della No Load Protection ovvero un sistema che permette di accendersi anche qualora non ci fosse carico nelle sue linee di uscita. Stando alle informazioni riportate in portali di elettronica, non è una protezione vera e propria, quanto piuttosto uno standard di riferimento.

“BOP” – La Brown Out Protection implica la presenza di un meccanismo di compensazione per un intenzionale, o non intenzionale, calo di voltaggio in un SMPS. Questa pratica di ridurre il voltaggio improvvisamente è utilizzata in casi di emergenza per ridurre il carico di potenza in uscita. Questa riduzione  è tale per periodi prefissati, da minuti ad ore. In caso di Blackout può addirittura essere imposta come misura preventiva dell’ultimo secondo. Nel caso delle periferiche che utilizzano questi sistemi di protezione (quindi SMPS dato che stiamo parlando di alimentatori), non ci saranno problemi in questi casi. E’ da notare che generalmente non viene menzionato, sebbene invece sia comunque presente negli alimentatori di buona qualità. Menzionarlo probabilmente è più un fattore di marketing, che altro.

“CLS” – La Cold Load Start è una certificazione inerente il funzionamento a basse temperature.

 

Riassumendo un ottimo quantitativo. Vi mostriamo anche alcune slide riprese dal manuale dell’unità, per quanto concerne la sicurezza:

 

safety

 

Un particolare sulla garanzia:

 

garanzia

 


 

Strider 600W, analisi Pt.4

 

Meccanismi di dissipazione, ventola e rumorosità

 

Si è scelto di adottare una ventola del produttore Globe fan, precisamente la B1202512L, avente queste caratteristiche: DC12V, 0.18A ed un bearing della tipologia ball-bearing; presenta 2000RPM, 91 CFM e 34 dBA sotto carico. La conformazione è classica a 7 pale ed il colore è nero. E’ un modello generico e dato il diametro leggermente inferiore a quello che risulta essere lo standard operativo, la ventola comincerà a farsi sentire con temperature ambientali prossime ai 40 gradi centigradi, che risulta essere il limite per il test termico del produttore. Data l’assenza di un simulatore di carico dedicato, purtroppo non possiamo fornirvi misurazioni dirette, anche perché la rumorosità del sistema di test era molto superiore a quella dell’alimentatore. Comunque sia la rumorosità sarà leggermente elevata in relazione alla temperatura ambientale. Sotto i 40 gradi centigradi non ci saranno problemi. Probabilmente la gestione della ventola poteva essere migliorata in relazione all’ottima efficienza dell’unità.

 

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In  questo caso è necessario montare l’alimentatore alla solita maniera, ovvero con le fessure di ventilazione rivolte verso il basso ( per favorire l’espulsione posteriore ed evitare l’accumulo di polvere).

 

NOISE

 

Lunghezza cavi e modularità

 

La lunghezza dei cavi è ottima per la tipologia di alimentatore, soprattutto per quanto riguarda il connettore di alimentazione della CPU da 8 PIN posteriore, che raggiunge i 55cm; questo ci permetterà di installare l’alimentatore anche in basso, in cabinet ATX, e senza il minimo problema per il cable routing. Consigliamo sempre di acquistare prolunghe, soprattutto per la 24 PIN ed il connettore di alimentazione da 8 PIN della scheda madre però in questo caso non ve ne sarà necessità qualora si volesse decidere di optare per un cabinet SSF. Data la presenza di due connettori da 6+2 ed 8 PIN, due da 6 PIN e svariati Molex e connettori di alimentazione SATA, sarà possibile alimentare un sistema dalla potenza decisamente elevata. L’alimentatore è completamente modulare e risulta essere classico, e buono, lo sleeving dei cavi, come la tipologia dei connettori modulari.

 

CAVI

 

Riportiamo le immagini dei cavi in dotazione:

 

CONN 2

 

Ora una domanda: quali sono le caratteristiche tecniche più importanti che vi porteranno ad optare per un modello di un alimentatore invece di un altro? Indubbiamente il rapporto prezzo/prestazioni, poi senza ombra di dubbio l’efficienza, la rumorosità sotto carico, gli amperaggi sulla linea da 12V, l’affidabilità complessiva, il raffreddamento (che però è correlato al rumore, in questo caso ottimo e basso), ed ultimo ma non per importanza la stabilità dei voltaggi sotto carico. L’insieme di questi valori porta un alimentatore ad essere un’ottima scelta, nel tempo; una componente che tende ad essere sottostimata durante la fase di assemblaggio di un PC. Al contrario l’alimentatore è una parte fondamentale, che vi permetterà appunto di alimentare sistemi potenti, possibilmente con stabilità e silenziosità. Nell’evoluzione degli alimentatori, nel corso degli anni la linea da +12V è cresciuta costantemente, per far fronte alle grandi richieste di corrente, prima proprie solo della CPU ed ora prevalentemente delle schede grafiche dedicate.

In questo caso siamo dinanzi ad un prodotto che è stato decisamente soddisfacente sulla carta, sebbene ci sia qualche elemento di incertezza, che analizzeremo presto. Ora è il momento della verità!

 


 

Metodologia di test

 

Abbiamo deciso di testare l’alimentatore installandolo in un nostro sistema di test per verificare il comportamento in un caso reale, quindi soffermandoci su diverse situazioni ipotetiche che troverete nel vostro sistema. Stiamo realizzando una procedura di test rigorosa, tramite un simulatore di carico dedicato, purtroppo al momento tale sistema di test non è ancora ultimato, quindi dobbiamo fare necessariamente una simulazione di carico tramite un Personal Computer, analizzando varie situazioni che ci permetteranno di verificare il consumo, l’efficienza, il PFC e la stabilità dei voltaggi. Verranno anche fatti una serie di test per quanto concerne i bassi livelli di carico, al fine di verificarne l’efficienza; questo è particolarmente importante quando il PC è in IDLE con i sistemi di risparmio energetico attivati. Come software di test è stato utilizzato Prime95, per mandare sotto carico la CPU e FurMark invece per quanto riguarda la GPU. Le misurazioni in Volt sono state effettuate tramite l’analisi diretta grazie ad un multimetro professionale.  Sono stati rilevati i valori della tensione sulle varie linee verificandone la stabilità. Durante la prova, la temperatura ambientale è stata di circa 29 gradi centigradi.

Riportiamo il grafico dell’efficienza di Silverstone, e dettagli relativi all’Output ed alla regolazione dei voltaggi:

 

80PLUS 1

 

OUTPUT

 

 

 

REGUL 1

 

REGUL 3

 

Di seguito le specifiche della nostra piattaforma.

 

sistema prova

 

 

Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 920 revisione D0 in quanto permette di stressare in modo adeguato l’alimentatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default. Come strumentazione abbiamo utilizzato un multimetro per l’analisi dei voltaggi sulla singola rail e di un misuratore di potenza per determinare il carico assorbito alla presa ed il fattore di potenza. È stato utilizzato OCCT e FurMark a diverse risoluzioni, tali da consentire un utilizzo appropriato e parametrato della scheda video e del processore. Sono stati utilizzati diversi settaggi, alle seguenti frequenze di lavoro:

 

 parametri

 

Nel primo test l’unità ha dato prova di una ottima efficienza, frutto della topologia utilizzata. Possiamo dire lo stesso per quanto concerne l’ultimo test, che è in leggero overload (620W DC vs 600W massimi dichiarati dalla casa). Come vediamo riesce a gestire una configurazione molto potente, tra le più impegnative per quanto riguarda i consumi elettrici, senza il minimo problema. Nel prossimo capitolo osserveremo il comportamento nel dettaglio, analizzando la stabilità sotto carico sulle singole rail. Abbiamo notato un leggero Coil Whine nell’ultimo test con il sistema in Idle, però sotto carico è svanito.

Nota: il numero del test è relativo ad una nostra tabella interna, che ci permette di confrontare i singoli modelli e derivarne la stabilità e l’efficienza. Di seguito le impostazioni di carico sotto Furmark:

 

furmark

 

 


 

Risultati del test  e rumorosità

 

In questo capitolo prenderemo in esame alcuni dei fattori fondamentali per un alimentatore, l’efficienza e la stabilità sul canale dei +12V, quindi tutto ciò che riguarda la stabilità delle tensioni per la scheda madre, la CPU ed infine la scheda grafica. Al fine di darvi un giudizio complessivo migliore, anche riguardo l’efficienza dell’unità, vi riportiamo anche il test effettuato dall’azienda Plug Load Solutions, test che ne ha permesso la certificazione 80 plus presso l’organizzazione 80plus.org, ente che certifica tutti gli alimentatori immessi nel mercato.

 

80plus

 

voltaggi

 

NOTA: facciamo presente che comunque le misurazioni di consumo sono indicative e sebbene siano presenti, la misurazione da prendere come parametro di riferimento è quella di Ecova Plug Load Solutions. Durante i test di carico se non si utilizza un simulatore, purtroppo non è possibile certificare il carico in A. Stesso dicasi per le misurazioni di temperatura, che dovrebbero essere condotte in un Hot-Box dedicato allo scopo, che purtroppo non è in nostro possesso (anche perché se fosse stato presente non sarebbe stato utilizzabile, data la procedura utilizzata).

La stabilità è ottima per le rail principali, anche se abbiamo notato una leggera flessione per la rail da +3,3V, sebbene comunque sia entro i range di tolleranza. La ventola è adatta, sebbene possa essere rumorosa con circa 40 gradi di temperatura ambiente e riesce a non mandare l’unità in overheating con carichi intorno a 720W alla presa. Ad ogni modo come ripetiamo non siamo andati oltre questa soglia, che risulta essere comunque un valore in leggerissimo overload (AC) quindi consigliamo di fare lo stesso e non andare oltre l’80% del carico dell’alimentatore (AC), qualora si dovesse procedere all’acquisto dell’unità. Le temperature infine sono molto valide per un’unità del genere.

 


 

Conclusioni

 

oro

 

Prestazioni 4,5 stelle - copia 2 Nel complesso valide, efficienza elevata
Prezzo  4 stelle Bilanciato data la tipologia
Design 4,5 stelle - copia 2 Ottimo
Layout Interno  4,5 stelle - copia 2 Ottimo, anche se c’è qualche elemento migliorabile
Bundle  4 stelle Buono
Ventola 3,5 stelle Modello valido in termini assoluti, ma sarebbe opportuno gestirla meglio
Montaggio 5 stelle Eccellente, date le dimensioni compatte e la modularità l’installazione è facile anche in cabinet SFF
Complessivo 4 stelle

 

 

L’alimentatore Silverstone Strider 600W è  un modello interessante, dalle dimensioni molto contenute e dalle performance valide; la completa modularità permette l’installazione in cabinet molto piccoli, sebbene comunque non presenti lo standard SFX proprio di altre soluzioni Silverstone. In molti cabinet SFF, come l’SG09 appena recensito, la scelta è quasi obbligata. C’è qualche leggera incertezza sotto carico, per quanto riguarda la regolazione dei voltaggi nella rail da 3.3V; un altro aspetto che necessiterebbe di un miglioramento sarebbe la rumorosità sotto carico, con sistemi dall’elevato consumo energetico. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, sarebbe opportuno installarlo in cabinet areati o aventi una buona dissipazione termica perché la ventola lavora al 100% una volta superati i 40 gradi centigradi. Coniugare il massimo nel minore spazio possibile è certamente complesso, ma il risultato è più che soddisfacente. Il prezzo di acquisto è di circa 99 euro IVA compresa, quindi elevato però bisogna tener conto delle dimensioni, che lo rendono un alimentatore sui generis, avente una concorrenza limitata. Se consideriamo che è l’alimentatore più potente che esiste in commercio, interamente modulare, in relazione alle dimensioni, si comprende facilmente la bontà del prodotto.

 

PRO

  • Interamente modulare
  • Dimensioni ridotte all’osso
  • Buona efficienza
  • Buona qualità costruttiva
  • Buona regolazione dei voltaggi sulla +12V
  • Cavi in dotazione lunghi, per tipologia
  • Ottimo numero di protezioni

 

CONTRO

  • Regolazione della +3,3V sottotono
  • Rumorosità superati i 40 gradi centigradi migliorabile
  • Prezzo elevato dato il wattaggio assoluto

 

Vi invitiamo a commenti e segnalazioni, siamo qui per aiutarvi e vi ringraziamo per la lettura.

 

Si ringrazia Silverstone per il prodotto fornitoci in test

Trinca Matteo

 

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