Ciao Mondo 3!

intestazioneOggi siamo lieti di presentarvi un prodotto molto interessante, top di gamma del marchio IN WIN per tipologia, precisamente a livello di componentistica interna e caratteristiche tecniche. Come avrete capito, stiamo parlando di un alimentatore di fascia alta da 700W con certificazione 80Plus Gold. Il modello è il “Desert Fox”, che si caratterizza innanzitutto per una colorazione color bianco panna e che richiama ovviamente alla Volpe del deserto. Che ci si riferisca al Generale Erwin Rommel o più semplicemente al mammifero ci è ignoto, ma sebbene sia relativamente piccolo come wattaggio, è certamente una belva impegnativa da abbattere per la concorrenza. Scopriamo insieme il perché!

 

 

 

 

 

 

 

 

InWin Logo

 

L’azienda taiwanese “IN-WIN Development Inc”, oltre ad essere un produttore certificato ISO 9001, è attiva da oltre un ventennio nel mercato dell’IT. Il suo target produttivo riguarda cabinet per personal computer, SMPS e sistemi di archiviazione dati, e, stando a quanto viene riportato sul sito principale del marchio, è il provider leader nel settore dei cabinet per assemblatori. Uno dei punti di orgoglio del marchio è fornire all’utenza un elevato servizio post vendita, un’elevata regolamentazione di sicurezza nella produzione dei cabinet, oltre al pieno rispetto delle attuali normative comunitarie per quanto concerne il rispetto dell’ambiente. È certificata ISO 14001 e QC080000, per la verifica del rilascio di sostanze altamente inquinanti. Una particolare menzione va fatta al piano di salvaguardia e di gestione delle problematiche ambientali, con il programma “Green Product Development”, e con la promozione di prodotti commerciali che siano proni all’ecologia ed al rispetto delle normative per il riciclo dei materiali utilizzati. A tal fine ricordiamo appunto l’acquisizione delle certificazioni WEEE, RoHS, REACH ed Energy Star.

 

AAA

 

Riportiamo qui alcune delle principali caratteristiche tecniche, assieme a qualche fotografia dell’unità:

  • Parzialmente modulare
  • 4x 6+2 connettori da +12V
  • Quattro rail +12V indipendenti
  • Design +5V e +3.3V DC-DC
  • Elevata stabilità
  • Protezioni di grado industriale
  • Condensatori giapponesi
  • Rispetta la normativa ErP Lot 6
  • MTBF superiore a 120.000h
  • PFC superiore a 0.99PF
  • Gestione silenziosa della ventola da 135mm
  • Componenti interne qualitativamente elevate
  • Certificazione 80 plus GOLD !
  • Ottima qualità costruttiva
  • DC-DC converters !
  • PCB con 3oz di rame
  • Certificazione di 700W REALI a 50 gradi centigradi !
  • Un alimentatore che vi terrete per MOLTO tempo

 

00016 INWIN DESERT FOX COMMANDER 3 700W

 

Le premesse per un alimentatore davvero ottimo ci sono tutte, procediamo dunque all’analisi della sessione di test: il nostro fine è analizzarne il corretto funzionamento in un sistema particolarmente potente, che permetterà di replicare le condizioni di massimo utilizzo di quest’unità. Siamo stati in grado di testarlo fino a poco meno di 730W di consumo, direttamente a monte della presa di corrente (AC), e come vedremo si è dimostrato un ottimo modello, capace di reggere quindi un i7 920 overcloccato con un modello di scheda video tra i peggiori in assoluto, in termini energetici, la GTX 480. Ricordiamo che questo modello di GPU è uno dei più problematici sotto il punto di vista del consumo energetico, a maggior ragione se overvoltate, nel qual caso si raggiungono livelli davvero senza paragone per una sola scheda video.

Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate.

Il prezzo è pari a 120 euro e la disponibilità in commercio entro fine maggio 2013.

IN WIN Desert Fox Commander III 700W Prodotto recensito da Matteo Trinca in data . Voto: 4,5. Prezzo medio in Italia 120€

 


 

Specifiche Tecniche e Datasheets

 

La serie Commander III prevede tre modelli: 600W, 700W e 800W. Di seguito riportiamo le specifiche dichiarate da IN WIN.


comm3 1

 

 

comm 3 2

 

 

 

 specifiche tecniche

 

 

specifiche tecniche 2

 

 

 

 

 

 


 

Confezione e bundle

 

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Non ci dilunghiamo molto sulla confezione esterna in quanto le immagini sono particolarmente esplicative, comunque sia la confezione è di buona qualità e l’imballo interno è particolarmente valido, data la presenza di polietilene espanso. Vi mostriamo le foto:

 

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All’interno della confezione troveremo la dotazione, standard. Sono presenti però due fascette di cablaggio e quattro viti, oltre ad un foglio illustrativo:

  • pacco cavi modulari in una confezione separata
  • cavo di alimentazione dedicato CA
  • sacchetto con viti
  • manuale
  • due fascette di cablaggio

 

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Ricordiamo che è completamente/parzialmente modulare, ma forniremo una descrizione dettagliata dei cavi nei capitoli successivi.

  • (1)Mainboard 20+ 4 PIN
  • (1)4+4 PIN
  • (4)PCI-E 6+2 PIN
  • (3)SATA-SATA-SATA
  • (1)MLX-MLX-MLX-FDD
  •  

Forniamo le fotografie del manuale:

 

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Come abbiamo potuto constatare, i cavi hanno una lunghezza molto e non creeranno problemi anche i cabinet con dimensioni "importanti". Il cablaggio sarà standard in quanto la tipologia è classica.

 


 

IN WIN Desert Fox Commander III 700W, analisi Pt.1 - Esterno

 

L’IN Win Desert Fox presenta una certificazione di Ecova Plug Load Solutions 80 Plus Gold e quindi l’unità viene pubblicizzata come avente un’efficienza pari o superiore all’87/90%, per carichi rispettivamente del 20 o del 50%. Un elevato valore dell’efficienza permette un minore consumo elettrico e quindi un inferiore costo della bolletta elettrica alla fine del mese; ad esso consegue inoltre un’operatività più silenziosa dovuta al minore calore generato ed infine la consapevolezza di avere un prodotto decisamente più rispettoso delle problematiche ambientali inerenti allo spreco di energia elettrica. Il rispetto della normativa Erp Lot 6 permetterà un’alta efficienza anche sulla linea +5VSB, garantendo un consumo <1W a PC spento.

 

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Analisi dell’esterno

 

Il design esterno è particolare in quanto è la prima volta che un alimentatore presenta questa colorazione. Il telaio dell’alimentatore invece è standard, sebbene sia presente una ventola superiore da 135mm, quindi maggiorata rispetto allo standard dei 120mm. La colorazione adottata certamente gli conferisce un aspetto perfetto per lavori di modding con questo schema di colore. L’alimentatore è parzialmente modulare e presenta un disegno laterale che rappresenta appunto il nome dell’unità, ovvero la volpe del deserto. Non ci sono elementi caratteristici nel telaio quindi troviamo la classica configurazione anteriore con le uscite modulari dell’unità, assieme ai cavi non removibili di alimentazione da 24, e 4+4 della scheda madre e CPU e 2 cavi 6+2pin per la scheda video. La verniciatura è ottima e non sono presenti sbavature od imperfezioni.

 

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NOTA CONNETTORI: facciamo presente che sarebbe opportuno che i produttori standardizzassero gli ingressi posteriori perché ciò potrebbe permettere l’inserimento di altri cavi standard qualora fosse necessario, o qualora vadano perduti quelli originari. La mancata standardizzazione in molti casi può essere più un problema che un fattore positivo per l’utenza finale, anche se comunque in questo caso è decisamente apprezzabile lo sforzo a livello di progettazione da parte del produttore, che ha inserito connettori particolarmente diffusi tra la concorrenza, data la tipologia piatta.

 

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Lateralmente, in alto, c’è uno sticker che segnala la perdita della garanzia della casa produttrice qualora dovesse essere rimosso o forato, per permettere lo smontaggio della scocca, cosa presente nella quasi totalità degli alimentatori attualmente in commercio. Posteriormente sono presenti invece le classiche fessure d’aerazione, esagonali a nido d’ape assieme all’ingresso della corrente, dove troviamo un posizionamento classico del pulsante di accensione, di dimensioni standard.

 

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IN WIN Desert Fox Commander III 700W, analisi Pt.2 - Interno

 

Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna dell’IN WIN Desert Fox.

ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato). L’apertura dello scudo esterno di protezione richiede una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possano spanare delle viti.

interno grande

 

Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario

 

Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e  sono state incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche, tra cui due condensatori ad Y direttamente dietro all’ingresso della corrente, oltre a due condensatori ad Y ed X sul PCB principale, due induttori toroidali e due condensatori ad Y, oltre al MOV, posizionato all’inizio del filtro (MOV: Metal Oxide Varistor).

 

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NOTA GENERICA: il transient filtering stage viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e devono essere incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In merito al varistore (MOV, Metal Oxide Varistor), quest’ultima è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! In alcuni casi questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.

 

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Nel primario sono presenti ben due condensatori Panasonic da 450V e 220 μF cadauno, certificati a 105 °C. In questo caso ce ne sono due in parallelo quindi la capacità totale è pari alla somma = 440 μF, e sebbene presentino una bassa capacità, qualora fossero presenti carichi impegnativi non ci sarebbe nessun problema.

 

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NOTA GENERICA: quelli del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità o, alternativamente, per modelli meno potenti. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità.

 

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Subito dietro è presente il controller PFC/PWM (CM6802TAHX), situato in un PCB dedicato verticale dove troviamo la denominazione dell’unità ovvero Commander III-PCB2 REV : 1.0.

NOTA GENERICA: la colla sul PCB che osservate è uno dei nuovi standard di montaggio, perché così facendo si posizionano prima le componenti sul PCB inferiore, poi si fa in modo che aderiscano al PCB tramite l’adesivo termico ed infine  c’è l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore.

 

Trasformatore e secondario

 

Una volta superato questo stadio troviamo un generoso dissipatore passivo in alluminio, utilizzato per i MOSFETs del primario, due STW26NM60N con certificazione low RDS(on) e resistenza massima pari a 165 milli-Ohm, tale da permettere un incremento in efficienza. Dietro, verso i trasformatori, ne troviamo altri due in una configurazione Double-Forward. L’alimentatore utilizza dei DC-DC converters sul secondario per la conversione delle rail minori da 5 e 3.3V a partire dalla +12V, come era possibile prevedere anche dalla semplice analisi degli amperaggi. La presenza di DC-DC converter dovrebbe essere una buona garanzia per il corretto funzionamento con le CPU Haswell (maggiori informazioni sul problema in questa news). Seguono i due trasformatori, i MOSFETs di output e i DC-DC converters; infine troviamo il circuito integrato dedicato alle protezioni dell’unità, denominato Weltrend WT7579, che permette le seguenti protezioni: OVP, UVP, OCP ed OTP. Nel secondario sono utilizzati principalmente condensatori allo stato solido, anche se comunque è presente qualche condensatore elettrolitico, avente una colorazione nera e marchiato Teapo.

 

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La qualità nell’assemblaggio si attesta su livelli elevati, la pulizia è molto elevata ed il PCB non risulta essere affollato. Non esprimiamo commenti per la parte posteriore del PCB in quanto non è stato possibile rimuoverla. IN WIN ha scelto un design multi-rail, potenziando quindi la specifica ATX 12V che prevede un utilizzo di rail separate aventi un valore massimo di non oltre 20A (in questo caso abbiamo infatti 25A). Il PCB delle connessioni modulari è posizionato sulla sinistra e non presenta particolari degni di nota.

NOTA SINGLE/MULTI RAIL: è meglio single o multi-rail? Il problema è complesso da affrontare perché sarebbero molti i parametri da discutere ed approfondire, però con alimentatori di fascia alta generalmente non c’è differenza. Il fatto che ci siano Single Rail, specifiche e dedicate, porta ad una generale ripartizione migliore dei cavi, e della corrente in uscita, rispettando quindi la specifica Intel nella ripartizione della potenza. Molti alimentatori multi rail in realtà non sono altro che single rail con saldature più o meno curate. Gli alimentatori Single Rail sono molto apprezzati per l’overclock estremo in quanto spesso si eccedono le limitazioni imposte dallo standard ATX sulla singola linea. In questo caso però siamo dinanzi ad un alimentatore Single Rail; quanto detto precedentemente corrisponde al vero, però bisogna anche ricordarsi che Intel stessa specifica che gli SMPS dovrebbero avere sistemi multi-rail con corrente massima di 20A per canale. In questo caso siamo dinanzi ad un valore leggermente superiore quindi si è cercato di rispettare la specifica di Intel.

Ricapitolando la qualità delle componenti risulta essere buona, ma non eccelsa, però l’assemblaggio è buono, sia del PCB principale e sia delle AIB (add-in-boards).

 


 

IN WIN Desert Fox Commander III 700W, analisi Pt.3 - Protezioni

 

Un alimentatore, per essere di ottima qualità, deve possedere un elevato numero di protezioni; analizziamo quali sono quelle principali e quali, tra queste, sono state utilizzate per questo modello .

 

Meccanismi di protezione e PCB

 

Generalmente queste sono le protezioni più diffuse ed a sinistra ne riportiamo, o meno la presenza.:

  • OCP, si
  • OPP, si
  • OTP, non specificata ma presente
  • OVP, si
  • SCP, si
  • UVP, si
  • SIP, non specificata
  • NLO, non specificata
  • BOP, non specificata

 

Molti di voi però si staranno chiedendo cosa significano queste sigle, scopriamolo insieme:

“OCP”- L’Over Current Protection è un meccanismo che impedisce l’arrivo di una corrente eccessiva sulla singola linea di alimentazione. Questo sistema porta a far si che non ci siano sovraccarichi dell’alimentatore, che potrebbero causare danni anche alla rete elettrica. Questa protezione è richiesta dallo standard di produzione ATX12V. E’ una protezione molto importante, che possiamo trovare d’altronde persino nei contatori delle nostre abitazioni; basa il proprio funzionamento su uno strumento chiamato “Circuit Breaker”, che è la moderna evoluzione dei fusibili, su piccola e larga scala. I padri ispiratori sono stati Joseph Henry ed un certo sconosciuto “Michael Faraday” (uno dei pionieri nel campo dell’elettrochimica e dell’elettromagnetismo), anche se poi venne brevettato per la prima volta da Thomas Edison nel 1879 ( anche se poi lui stesso, commercialmente, utilizzò il sistema dei fusibili ); i moderni sistemi invece traggono origine dal progetto dell’ingegnere tedesco Hugo Stotz. Il “National Electrical Safety Code®” riporta la seguente dicitura: “any current in excess of the rated current of equipment or the ampacity of a conductor. It may result from overload, short circuit, or ground fault (Article 100-definitions)”.

“OPP” – Chiamata comunemente Overload Protection oppure Over Power Protection, si intende il meccanismo di protezione contro il sovraccarico dell'alimentatore (senza il limite per le singole rail). In sostanza spegne l’alimentatore qualora la tensione dovesse andare fuori specifica per un tempo superiore ad 80ms, grazie ad un circuit breaker (o peggio un fusibile) che agisce in base alla tipologia di OPP utilizzata ovvero istantanea oppure a tempo (TOC). E’ definita quindi come un carico di corrente che eccede un dato ammontare a causa di un evento inatteso, appunto quindi il sovraccarico. In una buona parte dei casi l’alimentatore dovrebbe, e si usa il condizionale, attivare questa protezione qualora fosse necessario, ma dato che in linea teorica potrebbe essere attivata anche solo tramite la semplice transizione tra stato attivo e stato di riposto, viene attivata solo dopo un certo lasso di tempo, per discerne tra situazioni transienti oppure derivanti da un sovraccarico propriamente detto.

“OTP” – La protezione da sovra-temperatura ovviamente agisce contro il riscaldamento dell’unità, ed è una specifica richiesta nella normativa “12V”. L’ Over Temperature Protection è anche spesso associata a OLP(OverLoadProtection/OverPowerProtection). A tal fine vengono utilizzati sensori chiamati termistori, applicati sia sul PCB che su dissipatori passivi in alluminio.

“OVP” – L’ Over Voltage Protection è un’altra delle specifiche richieste dalla normativa “12V” ed è un meccanismo che fondamentalmente protegge l’alimentatore, e conseguentemente il sistema annesso, da una tensione eccessiva su una determinata rail. Ciò accade per via di un malfunzionamento nel secondario, e quindi in questi casi è necessario abortire le operazioni per evitare danni strutturali, derivanti da una corrente eccessiva che fa aumentare sensibilmente la tensione sul singolo canale, che potrebbe andare oltre quella da specifica. E’ proprio qui che dovrebbe agire il controllo.

“SCP” - La Short Circuit Protection è una protezione contro i cosiddetti corto-circuiti, e quando ne viene rilevato uno viene immediatamente interrotta l'alimentazione all’unità. Questa è una delle protezioni più diffuse negli SMPS.

“UPV” – Questa è invece l’ Under Voltage Protection, che al contrario protegge da una bassa tensione sulle linee di uscita. Si è visto, con frequenza molto minore, che sebbene basse tensioni non riescano a danneggiare i componenti dell’alimentatore, sarebbe possibile invece che possano pregiudicarne la stabilità. Come è possibile osservare dal grafico, tramite l’analisi mediante un oscilloscopio, grazie all’ausilio di uno specifico circuito di protezione è possibile limitare di molto la stabilità di una determinata rail. Nella prima situazione possiamo osservare il repentino aumento della corrente nel finale, nella seconda invece il conseguente abbassamento di tensione senza un circuito UVP, mentre infine nella terza il comportamento qualora fosse presente. Questo circuito permette di non andare sotto i 5mV, grazie ad un supplemento di voltaggio addizionale qualora si dovesse scendere sotto questa soglia.

“SIP” - Oltre a queste è presente la protezione SIP ovvero la “Surge&Inrush Current” protection. Quando un dispositivo elettrico si accende per la prima volta c’è un picco di corrente in entrata, istantaneo. Questo porta alla necessità, da parte dei circuiti di protezione OCP, di reagire immediatamente per sovraccaricare o cortocicuitare, ma non interrompere il circuito quando la corrente, generalmente inoffensiva, fluisce. Questa protezione è possibile tramite l’adozione di dispositivi contenenti ossidi di metallo ceramici, capaci di sopprimere larghe correnti in entrata. E’ da notare che generalmente non viene menzionato, sebbene invece sia comunque presente negli alimentatori di buona qualità. Menzionarlo probabilmente è più un fattore di marketing, che altro.

“NLO” – Stiamo parlando della No Load Protection ovvero un sistema che permette di accendersi anche qualora non ci fosse carico nelle sue linee di uscita. Stando alle informazioni riportate in portali di elettronica, non è una protezione vera e propria, quanto piuttosto uno standard di riferimento.

“BOP” – La Brown Out Protection implica la presenza di un meccanismo di compensazione per un intenzionale, o non intenzionale, calo di voltaggio in un SMPS. Questa pratica di ridurre il voltaggio improvvisamente è utilizzata in casi di emergenza per ridurre il carico di potenza in uscita. Questa riduzione  è tale per periodi prefissati, da minuti ad ore. In caso di Blackout può addirittura essere imposta come misura preventiva dell’ultimo secondo. Nel caso delle periferiche che utilizzano questi sistemi di protezione (quindi SMPS dato che stiamo parlando di alimentatori), non ci saranno problemi in questi casi. E’ da notare che generalmente non viene menzionato, sebbene invece sia comunque presente negli alimentatori di buona qualità. Menzionarlo probabilmente è più un fattore di marketing, che altro.

Riassumendo l’alimentatore integra le principali protezioni ma non viene specificata la presenza di diverse varianti. Un buon quantitativo nel complesso !

 


 

IN WIN Desert Fox 700W, analisi Pt.4

 

Meccanismi di dissipazione, ventola e rumorosità

 

Si è scelto di adottare una ventola del produttore ADDA, precisamente la ADN512LB-A90, avente queste caratteristiche: DC12V, 0.22A. Abbiamo trovato solo il modello ’91, che presenta 0.18A, 2.16W, 1800RPM, 77.949CFM, 2.717mmAq e 33.6dBA. La conformazione è particolare in quanto presenta 9 pale ed il colore è nero. Le pale delle ventole sono molto grandi e permettono una grande aerazione, anche se al massimo del regime di rotazione si fanno sentire. E’ un modello poliedrico ed ottimo in quanto permette una efficiente termoregolazione anche a bassi RPM. L’alimentatore risulta essere silenzioso con bassi carichi, però salendo comincia a farsi sentire, soprattutto con carichi sui 600-650W DC. Data l’assenza di un simulatore di carico dedicato, purtroppo non possiamo fornirvi misurazioni dirette, anche perché la rumorosità del sistema di test era molto superiore a quella dell’alimentatore. Il comportamento termico però poteva essere migliore, abbiamo notato infatti un aumento di temperatura leggermente superiore allo standard.

Link per i dettagli tecnici della ventola: http://www.adda.com.tw/data/file/AD13525.pdf

 

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In  questo caso è necessario montare l’alimentatore alla solita maniera, ovvero con le fessure di ventilazione rivolte verso il basso ( per favorire l’espulsione posteriore ed evitare l’accumulo di polvere).

 

Lunghezza cavi e modularità

 

La lunghezza dei cavi è ottima, soprattutto per quanto riguarda il connettore di alimentazione della CPU da 8 PIN(4+4pin EPS 12V), che raggiunge i 65cm; questo ci permetterà di installare l’alimentatore anche in basso, in cabinet XL-ATX, e senza il minimo problema per il cable routing posteriore. Una caratteristica del genere dovrebbe diventare lo standard di produzione. Di solito  consigliamo sempre di acquistare prolunghe, soprattutto per il 24 PIN della scheda madre ed il connettore di alimentazione da 8 PIN però in questo caso non ve ne sarà necessità. Data la presenza di quattro connettori da 6+2, più svariati Molex e connettori di alimentazione SATA, sarà possibile alimentare un sistema dalla potenza molto elevata. L’alimentatore è parzialmente modulare e risulta essere classico, e buono, lo sleeving dei cavi, come la tipologia dei connettori modulari.

Ora una domanda: quali sono le caratteristiche tecniche più importanti che vi porteranno ad optare per un modello di un alimentatore invece di un altro? Indubbiamente il rapporto prezzo/prestazioni, poi senza ombra di dubbio l’efficienza, la rumorosità sotto carico, gli amperaggi sulla linea da 12V, l’affidabilità complessiva, il raffreddamento (che però è correlato al rumore, in questo caso ottimo e basso), ed ultimo ma non per importanza la stabilità dei voltaggi sotto carico. L’insieme di questi valori porta un alimentatore ad essere un’ottima scelta, nel tempo; una componente che tende ad essere sottostimata durante la fase di assemblaggio di un PC. Al contrario l’alimentatore è una parte fondamentale, che vi permetterà appunto di alimentare sistemi potenti, possibilmente con stabilità e silenziosità. Nell’evoluzione degli alimentatori, nel corso degli anni la linea da +12V è cresciuta costantemente, per far fronte alle grandi richieste di corrente, prima proprie solo della CPU ed ora prevalentemente delle schede grafiche dedicate.

In questo caso siamo dinanzi ad un prodotto che si  presenta molto bene, promette sulla carta un comportamento ottimo e che non lascia ombre o incertezze sull’utilizzo con sistemi dall’elevato consumo energetico.

 


 

Metodologia di test

 

Abbiamo deciso di testare l’alimentatore installandolo in un nostro sistema di test per verificare il comportamento in un caso reale, quindi soffermandoci su diverse situazioni ipotetiche che troverete nel vostro sistema. Stiamo realizzando una procedura di test rigorosa, tramite un simulatore di carico dedicato, purtroppo al momento tale sistema di test non è ancora ultimato, quindi dobbiamo fare necessariamente una simulazione di carico tramite un Personal Computer, analizzando varie situazioni che ci permetteranno di verificare il consumo, l’efficienza, il PFC e la stabilità dei voltaggi. Verranno anche fatti una serie di test per quanto concerne i bassi livelli di carico, al fine di verificarne l’efficienza; questo è particolarmente importante quando il PC è in IDLE con i sistemi di risparmio energetico attivati. Come software di test è stato utilizzato Prime95, per mandare sotto carico la CPU e FurMark invece per quanto riguarda la GPU. Le misurazioni in Volt sono state effettuate tramite l’analisi diretta grazie ad un multimetro professionale.  Sono stati rilevati i valori della tensione sulle varie linee verificandone la stabilità. Durante la prova, la temperatura ambientale è stata di circa 25 gradi centigradi.

Di seguito le specifiche della nostra piattaforma.

 

sistema prova

 

 

 

Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 920 revisione D0 in quanto permette di stressare in modo adeguato l’alimentatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default. Come strumentazione abbiamo utilizzato un multimetro per l’analisi dei voltaggi sulle tre rail e di un misuratore di potenza per determinare il carico assorbito alla presa ed il fattore di potenza. È stato utilizzato OCCT e FurMark a diverse risoluzioni, tali da consentire un utilizzo appropriato e parametrato della scheda video e del processore. Sono stati utilizzati diversi settaggi, alle seguenti frequenze di lavoro:

 

parametri1

 

 

Nota: il numero del test è relativo ad una nostra tabella interna, che ci permette di confrontare i singoli modelli e derivarne la stabilità e l’efficienza. Di seguito le impostazioni di carico sotto Furmark:

 

 parametri2

 


 

Risultati del test  e rumorosità

 

In questo capitolo prenderemo in esame alcuni dei fattori fondamentali per un alimentatore, l’efficienza e la stabilità sul canale dei 12V, quindi tutto ciò che riguarda la stabilità delle tensioni per la scheda madre, la CPU ed infine la scheda grafica. Al fine di darvi un giudizio complessivo migliore, anche riguardo l’efficienza dell’unità, vi riportiamo anche il test effettuato dall’azienda Plug Load Solutions, test che ne ha permesso la certificazione 80 plus presso l’organizzazione 80plus.org, ente che certifica tutti gli alimentatori immessi nel mercato.

 

80plus

 

voltaggio

 

 

Durante il test di carico l’alimentatore ha confermato sostanzialmente le buone premesse, sapendo gestire con tranquillità un sistema molto potente. La stabilità delle rail è molto elevata ed il PF nell’ordine dello 0.9. L’efficienza a bassi carichi è elevatissima, trova quindi conferma nelle specifiche sulla scatola esterna. Ricordiamo che il picco di efficienza del 90% lo si ottiene con un carico del 50%, per poi calare di un 3% fino al 100% del wattaggio DC massimo consentito.

NOTA: facciamo presente che comunque le misurazioni di consumo sono indicative e sebbene siano presenti, la misurazione da prendere come parametro di riferimento è quella di Ecova Plug Load Solutions. Durante i test di carico se non si utilizza un simulatore, purtroppo non è possibile certificare il carico in A. Stesso dicasi per le misurazioni di temperatura, che dovrebbero essere condotte in un Hot-Box dedicato allo scopo, che purtroppo non è in nostro possesso (anche perché se fosse stato presente non sarebbe stato utilizzabile, data la procedura utilizzata).

La stabilità è davvero ottima per le rail principali e l’efficienza, specialmente a bassi carichi, è molto elevata. La ventola è adatta sia al modello che al carico di lavoro, anche se forse sarebbe stato opportuno regolare in maniera più serrata gli RPM, il che però avrebbe comportato una rumorosità maggiore. Non c’è stato overheating con carichi intorno a 740W alla presa però consigliamo di non andare oltre i 650W(AC). Non sono presenti rumori derivanti da condensatori fischianti.

 


 

Conclusioni

 

 oro

 

Prestazioni 4,5 stelle Ottima efficienza
Prezzo 4 stelle - copia 2 Bilanciato
Design 4,5 stelle Ottimo, sia nella scatola che negli sticker e scocca
Layout Interno  4 stelle - copia 2

Ottime componenti

Bundle  4 stelle - copia 2 Standard
Ventola 4 stelle - copia 2 Buon modello, buona termoregolazione nel complesso 
Montaggio 4,5 stelle Ottimo, peccato per la modularità parziale
Complessivo 4,5 stelle

 

L’alimentatore Desert Fox Commander III rappresenta il tentativo di IN WIN di fornire un prodotto di fascia alta, con elementi caratteristici e componenti di prima scelta. Il risultato è un modello molto valido, che ha pochissimi difetti e che risulterà quindi un ottimo acquisto. Il buon numero di protezioni, la cura estetica, l’elevata efficienza, oltre alla componentistica interna ed alla scelta di un design vincente, gli permettono di essere un serio competitor. Il prezzo di acquisto è di circa 120 euro IVA compresa e sarà disponibile verso fine del mese di Maggio 2013 in Italia.

 

PRO

  • Parzialmente modulare
  • Ottima qualità costruttiva
  • Ottima stabilità nel complesso
  • Cavi in dotazione lunghi
  • Eccellente numero di protezioni
  • Parzialmente modulare
  • 4x 6+2 connettori da +12V
  • Quattro rail +12V indipendenti
  • Design +5V e +3.3V DC-DC
  • Elevata stabilità
  • Rispetta la normativa ErP Lot 6
  • MTBF superiore a 120.000h
  • Certificazione 80 plus GOLD !
  • Ottima qualità costruttiva
  • DC-DC converters !
  • PCB con 3oz di rame

 

CONTRO

  • Qualche elemento nel design dell’unità migliorabile

 

Vi invitiamo a commenti e segnalazioni, siamo qui per aiutarvi e vi ringraziamo per la lettura.

 

Si ringrazia IN WIN per il prodotto fornitoci in test

Trinca Matteo

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