Ciao Mondo 3!

00043 BEQUIET 730WCari lettori di XtremeHardware.com, oggi è il giorno del nuovo alimentatore del famoso marchio tedesco be quiet!, stiamo parlando del PURE POWER L8 730W. Questo modello è parzialmente modulare ed è dotato della certificazione 80 Plus Bronze, oltre a numerose caratteristiche che gli permetteranno di insediarsi positivamente nella fascia medio bassa del mercato. Procediamo all’analisi, e buona lettura!

 

 

 

 

 

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be quiet! è un’azienda tedesca con sede a Glinde, che dal 2006 detiene la leadership di primo produttore tedesco di alimentatori. La sua gamma di prodotti vanta a listino tre serie di alimentatori:

-          DarkPower Pro, con potenze fino a 1200W e certificazione 80 Plus Gold

-          StrightPower, con potenze fino a 700W e certificazione 80 Plus Gold

-          Pure Power con potenze fino a 730W e certificazione 80 Plus Bronze.

In quest’ultima serie troviamo i modelli L8 dotati di cavi semimodulari e gli L7, non modulari. Il modello analizzato oggi è il top di gamma della famiglia L8.  A listino be quiet! offre anche alcuni dissipatori per CPU, appartenenti alla serie Dark Rock e Shadow Rock e un vasto assortimento di ventole di grande qualità.

 

Riportiamo qui alcune delle principali caratteristiche tecniche, assieme a qualche fotografia diretta del Pure Power L8 730W:

  • Parzialmente modulare
  • Certificazione 80 Plus bronze, fino all’88% di efficienza teorica (dati forniti da Be quiet!)
  • Elevate performance e stabilità per la CPU e le GPU
  • Supporta nativamente sistemi multi-GPU

 

Il nostro fine è analizzarne il corretto funzionamento in un sistema particolarmente potente, che permetterà di replicare le condizioni di massimo utilizzo di quest’unità. Siamo stati in grado di testarlo fino a poco meno di 780W di consumo, direttamente a monte della presa di corrente, e come vedremo si è dimostrato un modello discreto, capace di reggere quindi una configurazione particolarmente onerosa in termini di consumi energetici. E’ stato testato con una GTX480 overcloccata ed overvoltata e ricordiamo quindi che questo modello di GPU è uno dei più problematici, sotto molteplici punti di vista. Se regge questa configurazione, state certi che non ci saranno problemi di sorta entro questi wattaggi.

Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate.

Il prezzo consigliato è circa 85 euro IVA compresa e la disponibilità in commercio è immediata.

 

 

be quiet! Pure Power L8 730W Prodotto recensito da Matteo Trinca in data . Voto: 4

 


Specifiche Tecniche e Datasheets

 

Specifiche tecniche

Specifiche tecniche pt 2

 


Confezione e bundle

 

Non ci dilunghiamo molto sulla confezione esterna in quanto le immagini sono particolarmente esplicative, comunque sia la confezione è di discreta qualità e l’imballo interno è soddisfacente. D’altronde, si presume che venga imballato e spedito in confezioni rigide esterne quindi non c’è nessun problema. L’alimentatore comunque è imballato all’interno in pluriball; vi mostriamo le foto:

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All’interno della confezione troveremo la dotazione, standard:

  • l’alimentatore
  • pacco cavi modulari in una confezione separata
  • cavo di alimentazione dedicato CA
  • sacchetto con quattro viti e quattro fascette

 

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Ricordiamo che è parzialmente modulare, ma forniremo una descrizione dettagliata dei cavi nei capitoli successivi.

  • 1 cavo ATX 24 Pin da circa 48cm di lunghezza
  • 2 cavi 4+4 Pin per la CPU con lunghezza che supera i 56cm
  • 2 cavi 6+2 Pin PCIe
  • 2 cavi 6 Pin PCIe
  • 1 cavo S-ATA / S-ATA / HDD / FDD da 47/63/78.5cm
  • 1 cavo HDD / HDD / HDD da 47/61/74cm
  • 1 cavo S-ATA / S-ATA / S-ATA da 47/61/74cm

Forniamo le fotografie del manuale:

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Come abbiamo potuto constatare, i cavi hanno una lunghezza discreta, anche se il connettore da 24Pin sarebbe stato meglio se fosse stato lungo almeno 5cm in più. Con cabinet aventi dimensioni "importanti" ci sarà qualche incertezza quindi si consiglia l’utilizzo di prolunghe di alimentazione. La tipologia dei connettori però permetterà un facile cablaggio posteriore grazie alla particolare conformazione "piatta".

 


PURE POWER L8 730W, analisi Pt.1

 

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Ovviamente in questo caso è presente la certificazione di Ecova Plug Load Solutions e quindi l’unità viene pubblicizzata come avente un’efficienza pari o superiore all’ 82%, a partire dal 20% del carico. Un elevato valore di quest’ultimo parametro permette un minore consumo elettrico e quindi un inferiore costo della bolletta elettrica alla fine del mese; ciò consegue un’operatività più silenziosa dovuta al minore calore generato ed infine la consapevolezza di avere un prodotto decisamente più rispettoso delle problematiche ambientali inerenti allo spreco di energia elettrica.

Analisi dell’esterno

Il design esterno è particolare e curato, si è cercato di dare un tocco in più di colore e stile allo chassis e l’impressione generale è buona.  Come vedete è presente una griglia orizzontale ed un bordino arancione nella ventola interna da 120mm, che permette all’unità di essere gradevole in caso di modding.

Adotta una colorazione nera e si presenta come un’unità parzialmente modulare. La ventola, con una griglia superiore, presenta un diametro di 120mm, mentre nella parte anteriore sono posizionate le uscite modulari dell’unità, assieme ai cavi non removibili di alimentazione da 24, 8 PIN e 4+4 della scheda madre e CPU. La verniciatura è discreta e non sono presenti sbavature od imperfezioni.

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NOTA CONNETTORI: facciamo presente che sarebbe opportuno che i produttori standardizzassero gli ingressi posteriori perché ciò potrebbe permettere l’inserimento di altri cavi standard qualora fosse necessario, o qualora vadano perduti quelli originari. La mancata standardizzazione in molti casi può essere più un problema che un fattore positivo per l’utenza finale, anche se comunque in questo caso è decisamente apprezzabile lo sforzo a livello di progettazione da parte del produttore, che permette un facile inserimento e, soprattutto, cablaggio posteriore.

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Lateralmente, in basso, c’è uno sticker che segnala la perdita della garanzia della casa produttrice qualora dovesse essere rimosso o forato, per permettere lo smontaggio della scocca, cosa presente nella quasi totalità degli alimentatori attualmente in commercio.

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Posteriormente sono presenti invece le classiche fessure d’aerazione, esagonali a nido d’ape assieme all’ingresso della corrente, dove troviamo un posizionamento classico del pulsante di accensione, di dimensioni standard.

 


PURE POWER L8 730W, analisi Pt.2

 

Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna.

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ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato). L’apertura dello scudo esterno di protezione richiede una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualcuna delle viti.

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Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario

Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e  sono state incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche, tra cui due condensatori ad Y ed uno a X nel primo stadio, montati su di un PCB verticale, e poi lo stesso ripetuto nel PCB principale con due induttori toroidali, due condensatori ad Y, uno ad X ed un MOV nel secondo stadio (MOV: Metal Oxide Varistor).

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NOTA GENERICA: il transient filtering stage viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e devono essere incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In merito al varistore (MOV, Metal Oxide Varistor), quest’ultima è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! In alcuni casi questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.

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Nel primario è presente un solo condensatori elettrolitico Teapo, da 400V e 470 μF, certificato a 85 °C, al lato del quale troviamo un termistore, che permette di proteggere l’unità da grandi quantitativi di corrente in entrata.

NOTA GENERICA: quelli del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità o, alternativamente, per modelli meno potenti. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 °C, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 °C! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità.

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Come abbiamo detto, in questo caso ce n’è solamente uno e sebbene presenti un’elevata capacità, sarebbe stato opportuno forse inserirne due meno capienti, oppure semplicemente uno certificato fino a 105 °C; precisiamo comunque che qualora fossero presenti carichi impegnativi non ci sarebbe nessun problema.

NOTA GENERICA: la colla sul PCB che osservate è uno dei nuovi standard di montaggio, perché così facendo si posizionano prima le componenti sul PCB inferiore, poi si fa in modo che aderiscano al PCB tramite l’adesivo termico ed infine  c’è l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore.

 

Trasformatore e secondario

Si nota immediatamente la presenza di un sistema di dissipazione basilare, cosa che se vogliamo pregiudica leggermente le performance termiche complessive, come in questo caso. Nel secondario è utilizzata la regolazione di gruppo, il che implica un comportamento standard, senza infamia e senza lode, in associazione a condensatori da 105 °C marchiati Teapo e Nippon Chemi-Con, quindi solo in parte giapponesi. La qualità nell’assemblaggio si attesta su buoni livelli e sebbene non siano utilizzate componenti top di gamma, l’impressione generale è discreta. Non esprimiamo commenti per la parte posteriore del PCB in quanto non è stato possibile rimuoverla. be quiet! si è affidata ad un design multi-rail, potenziando quindi la specifica ATX 12V che prevede un utilizzo di rail separate aventi un valore massimo di non oltre 20A, fino a 30A per canale. Il PCB delle connessioni modulari è posizionato sulla sinistra e non presenta particolari degni di nota, eccetto dei condensatori polimerici.

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Facciamo notare il chip di controllo IC Weltrend 7527 che supporta la protezione OCP per due rail, assieme alla OTP.

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NOTA SINGLE/MULTI RAIL: è meglio single o multi-rail? Il problema è abbastanza complesso da affrontare perché sarebbero molti i parametri da discutere e approfondire, però con alimentatori di fascia alta generalmente non c’è differenza. Il fatto che ci siano Single Rail, specifiche e dedicate, come in questo caso, porta ad una generale ripartizione migliore dei cavi, e della corrente in uscita, rispettando quindi la specifica Intel nella ripartizione della potenza. Molti alimentatori multi rail in realtà non sono altro che single rail con saldature più o meno curate. Gli alimentatori Single Rail sono molto apprezzati per l’overclock estremo in quanto spesso si eccedono le limitazioni imposte dallo standard ATX sulla singola linea.

 

Ricapitolando la qualità delle componenti risulta essere discreta, ma non eccelsa, però l’assemblaggio è buono, sia del PCB principale e sia delle AIB (add-in-boards).

 


PURE POWER L8 730W, analisi Pt.3

 

Un alimentatore, per essere di ottima qualità, deve possedere un elevato numero di protezioni; analizziamo quali sono quelle principali e quali, tra queste, sono state utilizzate per questo modello.

 

Meccanismi di protezione e PCB

Generalmente queste sono le protezioni più diffuse ed a sinistra ne riportiamo, o meno la presenza, dichiarate sul produttore e riportate sulla confezione:

-          OCP, Si

-          OPP, Si

-          OTP, Si

-          OVP, Si

-          SCP, Si

-          UVP, Si

-          SIP, No

Molti di voi però si staranno chiedendo cosa significano queste sigle, scopriamolo insieme:

“OCP”- L’Over Current Protection è un meccanismo che impedisce l’arrivo di una corrente eccessiva sulla singola linea di alimentazione. Questo sistema porta a far si che non ci siano sovraccarichi dell’alimentatore, che potrebbero causare danni anche alla rete elettrica. Questa protezione è richiesta dallo standard di produzione ATX12V. E’ una protezione molto importante, che possiamo trovare d’altronde persino nei contatori delle nostre abitazioni; basa il proprio funzionamento su uno strumento chiamato “Circuit Breaker”, che è la moderna evoluzione dei fusibili, su piccola e larga scala. I padri ispiratori sono stati Joseph Henry ed un certo sconosciuto ‘’Michael Faraday’’ (uno dei pionieri nel campo dell’elettrochimica e dell’elettromagnetismo), anche se poi venne brevettato per la prima volta da Thomas Edison nel 1879 ( anche se poi lui stesso, commercialmente, utilizzò il sistema dei fusibili ); i moderni sistemi invece traggono origine dal progetto dell’ingegnere tedesco Hugo Stotz. Il “National Electrical Safety Code” riporta la seguente dicitura: “any current in excess of the rated current of equipment or the ampacity of a conductor. It may result from overload, short circuit, or ground fault (Article 100-definitions)”.

“OPP” – Chiamata comunemente Overload Protection oppure Over Power Protection, si intende il meccanismo di protezione contro il sovraccarico dell'alimentatore (senza il limite per le singole rail). In sostanza spegne l’alimentatore qualora la tensione dovesse andare fuori specifica per un tempo superiore ad 80ms, grazie ad un circuit breaker (o peggio un fusibile) che agisce in base alla tipologia di OPP utilizzata ovvero istantanea oppure a tempo (TOC). E’ definita quindi come un carico di corrente che eccede un dato ammontare a causa di un evento inatteso, appunto quindi il sovraccarico. In una buona parte dei casi l’alimentatore dovrebbe, e si usa il condizionale, attivare questa protezione qualora fosse necessario, ma dato che in linea teorica potrebbe essere attivata anche solo tramite la semplice transizione tra stato attivo e stato di riposto, viene attivata solo dopo un certo lasso di tempo, per discerne tra situazioni transienti oppure derivanti da un sovraccarico propriamente detto.

“OTP” – La protezione da sovra-temperatura ovviamente agisce contro il riscaldamento dell’unità, ed è una specifica richiesta nella normativa ‘’12V’’. L’ Over Temperature Protection è anche spesso associata a OLP(OverLoadProtection/OverPowerProtection). A tal fine vengono utilizzati sensori chiamati termistori, applicati sia sul PCB che su dissipatori passivi in alluminio.

“OVP” – L’Over Voltage Protection è un’altra delle specifiche richieste dalla normativa “12V” ed è un meccanismo che fondamentalmente protegge l’alimentatore, e conseguentemente il sistema annesso, da una tensione eccessiva su una determinata rail. Ciò accade per via di un malfunzionamento nel secondario, e quindi in questi casi è necessario abortire le operazioni per evitare danni strutturali, derivanti da una corrente eccessiva che fa aumentare sensibilmente la tensione sul singolo canale, che potrebbe andare oltre quella da specifica. E’ proprio qui che dovrebbe agire il controllo.

“SCP” - La Short Circuit Protection è una protezione contro i cosiddetti corto-circuiti, e quando ne viene rilevato uno viene immediatamente interrotta l'alimentazione all’unità. Questa è una delle protezioni più diffuse negli SMPS.

“UPV” – Questa è invece l’Under Voltage Protection, che al contrario protegge da una bassa tensione sulle linee di uscita. Si è visto, con frequenza molto minore, che sebbene basse tensioni non riescano a danneggiare i componenti dell’alimentatore, sarebbe possibile invece che possano pregiudicarne la stabilità. Come è possibile osservare dal grafico, tramite l’analisi mediante un oscilloscopio, grazie all’ausilio di uno specifico circuito di protezione è possibile limitare di molto la stabilità di una determinata rail. Nella prima situazione possiamo osservare il repentino aumento della corrente nel finale, nella seconda invece il conseguente abbassamento di tensione senza un circuito UVP, mentre infine nella terza il comportamento qualora fosse presente. Questo circuito permette di non andare sotto i 5mV, grazie ad un supplemento di voltaggio addizionale qualora si dovesse scendere sotto questa soglia.

“SIP” - “Surge&Inrush Current” protection. Quando un dispositivo elettrico si accende per la prima volta c’è un picco di corrente in entrata, istantaneo. Questo porta alla necessità, da parte dei circuiti di protezione OCP, di reagire immediatamente per sovraccaricare o cortocicuitare, ma non interrompere il circuito quando la corrente, generalmente inoffensiva, fluisce. Questa protezione è possibile tramite l’adozione di dispositivi contenenti ossidi di metallo ceramici, capaci di sopprimere larghe correnti in entrata.

 

Quest’ultima protezione è l’unica non presente, nel complesso è un quantitativo eccellente!

 


PURE POWER L8 730W, analisi Pt.4

 

Meccanismi di dissipazione, ventola e rumorosità

Si è scelto di adottare una ventola proprietaria, precisamente la “Silent Wings L8 BQT T12025-MS-16”, avente queste caratteristiche: DC12V, 0.20A e 1600RPM massimi. La conformazione è particolare per via della struttura delle pale di ventilazione, che sono ondulate e spaziate all’interno, il che migliorerà il profilo acustico complessivo. E’ un modello valido e la struttura sembra essere leggermente superiore alla media in quanto a tipologia. L’alimentatore è  molto silenzioso fino a circa l’80% del carico. Data l’assenza di un simulatore di carico dedicato, purtroppo non possiamo fornirvi misurazioni dirette, anche perché la rumorosità del sistema di test era molto superiore a quella dell’alimentatore. Comunque sia la rumorosità non sarà una peculiarità di questo modello.

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In questo caso è necessario montare l’alimentatore alla solita maniera, ovvero con le fessure di ventilazione rivolte verso il basso (per favorire l’espulsione posteriore ed evitare l’accumulo di polvere).

 

Linee da +12 V ed efficienza

be quiet! afferma che sono presenti due  Rail da +12V , caratterizzate da 30A di corrente cadauna. Questo valore è elevato, data la certificazione “Continua” del carico a 40 gradi centigradi quindi non ci saranno problemi con configurazioni Dual GPU della tipologia GTX660 SLI o HD7870 in CF. L’efficienza si attesta all’86.6%, come certificato da Ecova Plug Load Solutions, quindi è un modello valido per PC dal consumo elettrico non eccessivi. Facciamo presente che ora però la certificazione tende al rialzo e ci sono molti modelli che possiedono la certificazione “Gold”, “Bronze” ormai rappresenta il nuovo standard.

 

Lunghezza cavi e modularità

La lunghezza dei cavi è discreta, peccato però per il connettore da 24 Pin della CPU che si attesta sotto i 50cm. Questo ci permetterà di installare l’alimentatore in basso, ma in cabinet di medie e grandi dimensioni sarà probabilmente necessaria qualche prolunga di alimentazione. Consigliamo sempre di acquistare prolunghe, soprattutto per la 24 PIN ed il connettore di alimentazione da 8 PIN della scheda madre. Data la presenza di due connettori da 6+2 ed 8 PIN, più svariati Molex e connettori di alimentazione SATA, sarà possibile alimentare un sistema dalla potenza elevata. L’alimentatore è parzialmente modulare e risulta essere classico, e buono, lo sleeving dei cavi, come la tipologia dei connettori modulari.

Riportiamo alcune fotografie dei cavi in dotazione:

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Ora una domanda: quali sono le caratteristiche tecniche più importanti che vi porteranno ad optare per un modello di un alimentatore invece di un altro? Indubbiamente il rapporto prezzo/prestazioni, poi senza ombra di dubbio l’efficienza, la rumorosità sotto carico, gli amperaggi sulla linea da 12V, l’affidabilità complessiva, il raffreddamento (che però è correlato al rumore, in questo caso ottimo e basso), ed ultimo ma non per importanza la stabilità dei voltaggi sotto carico. L’insieme di questi valori porta un alimentatore ad essere un’ottima scelta, nel tempo; una componente che tende ad essere sottostimata durante la fase di assemblaggio di un PC. Al contrario l’alimentatore è una parte fondamentale, che vi permetterà appunto di alimentare sistemi potenti, possibilmente con stabilità e silenziosità. Nell’evoluzione degli alimentatori, nel corso degli anni la linea da +12V è cresciuta costantemente, per far fronte alle grandi richieste di corrente, prima proprie solo della CPU ed ora prevalentemente delle schede grafiche dedicate.

In questo caso siamo dinanzi ad un prodotto che è strutturalmente soddisfacente, in relazione al costo, però ora è giunto il momento di testarlo sul campo!

 


Metodologia di test

 

Abbiamo deciso di testare l’alimentatore installandolo in un nostro sistema di test per verificare il comportamento in un caso reale, quindi soffermandoci su diverse situazioni ipotetiche che troverete nel vostro sistema. Stiamo realizzando una procedura di test rigorosa, tramite un simulatore di carico dedicato, purtroppo al momento tale sistema di test non è ancora ultimato, quindi dobbiamo fare necessariamente una simulazione di carico tramite un Personal Computer, analizzando varie situazioni che ci permetteranno di verificare il consumo, l’efficienza, il PFC e la stabilità dei voltaggi. Verranno anche fatti una serie di test per quanto concerne i bassi livelli di carico, al fine di verificarne l’efficienza; questo è particolarmente importante quando il PC è in IDLE con i sistemi di risparmio energetico attivati. Come software di test è stato utilizzato Prime95, per mandare sotto carico la CPU e FurMark invece per quanto riguarda la GPU. Le misurazioni in Volt sono state effettuate tramite l’analisi diretta grazie ad un multimetro professionale.  Sono stati rilevati i valori della tensione sulle varie linee verificandone la stabilità. Durante la prova, la temperatura ambientale è stata di circa 29 gradi centigradi.

Di seguito le specifiche della nostra piattaforma.Sistema di prova

Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 920 revisione D0 in quanto permette di stressare in modo adeguato l’alimentatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default. Come strumentazione abbiamo utilizzato un multimetro per l’analisi dei voltaggi sulle tre rail e di un misuratore di potenza per determinare il carico assorbito alla presa ed il fattore di potenza. È stato utilizzato OCCT e FurMark a diverse risoluzioni, tali da consentire un utilizzo appropriato e parametrato della scheda video e del processore. Sono stati utilizzati diversi settaggi, alle seguenti frequenze di lavoro:

Parametri funzionamento

Appena comincia il test e già notiamo con estremo piacere un’elevatissima efficienza con un carico inferiore al 20% (10% circa) ed anche al 20% circa; il fatto che riesca a surclassare il Seasonic P-1000 Platinum la dice lunga sul comportamento a bassi carichi ! Come si sale, la situazione si attesta a livelli molto elevati, complice però il picco di efficienza diverso, che quindi in questo caso non è comparabile tra i due alimentatori (per questo l’efficienza può sembrare migliore, comunque sia è molto elevata e di poco inferiore alla certificazione Platinum !). Negli ultimi test come vediamo riesce senza problemi a gestire una configurazione molto potente, tra le più impegnative per quanto riguarda i consumi elettrici. Nel prossimo capitolo osserveremo il comportamento nel dettaglio, analizzando la stabilità sotto carico sulle singole rail.

Nota: il numero del test è relativo ad una nostra tabella interna, che ci permette di confrontare i singoli modelli e derivarne la stabilità e l’efficienza. Di seguito le impostazioni di carico sotto Furmark:

Parametri funzionamento furmark

 


Risultati del test e rumorosità

 

In questo capitolo prenderemo in esame alcuni dei fattori fondamentali per un alimentatore, l’efficienza e la stabilità sul canale dei 12V, quindi tutto ciò che riguarda la stabilità delle tensioni per la scheda madre, la CPU ed infine la scheda grafica. Al fine di darvi un giudizio complessivo migliore, anche riguardo l’efficienza dell’unità, vi riportiamo anche il test effettuato dall’azienda Plug Load Solutions, test che ne ha permesso la certificazione 80 plus presso l’organizzazione 80plus.org, ente che certifica tutti gli alimentatori immessi nel mercato.

Regolazione voltaggio

NOTA: facciamo presente che comunque le misurazioni di consumo sono indicative e sebbene siano presenti, la misurazione da prendere come parametro di riferimento è quella di Ecova Plug Load Solutions. Durante i test di carico se non si utilizza un simulatore, purtroppo non è possibile certificare il carico in A. Stesso dicasi per le misurazioni di temperatura, che dovrebbero essere condotte in un Hot-Box dedicato allo scopo, che purtroppo non è in nostro possesso (anche perché se fosse stato presente non sarebbe stato utilizzabile, data la procedura utilizzata).

La stabilità è discreta per le rail principali da +12V e 5V, mentre la 5VSB e, soprattutto, la 3.3V risultano essere forse eccessivamente oltre quello che ci saremmo aspettati. D’altronde qui entra in gioco la Group Regulation, anche se bisogna precisare che si è sempre ben al di sotto del 5% di tolleranza massima riportata da Intel. L’efficienza in compenso è discreta per questa unità e certificazione; l’alimentatore risulta essere decisamente silenzioso grazie all’ottima ventola in dotazione; la ventola è adatta sia al modello che al carico di lavoro e riesce a non mandare l’unità in overheating con carichi intorno a 780W alla presa. Ad ogni modo come ripetiamo, non siamo andati oltre questa soglia (AC) quindi consigliamo di fare lo stesso, qualora si dovesse procedere all’acquisto dell’unità, ed anzi sarebbe opportuno non andare oltre i 700W (AC). Non sono presenti rumori derivanti da condensatori fischianti.

 


Conclusioni

 

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Prestazioni 4 stelle Bilanciate, per il prezzo di acquisto
Prezzo 4 stelle Allineato con quanto offerto
Design 4,5 stelle - copia 2 Ottimo all’esterno
Layout interno 3,5 stelle - copia Standard, qualche piccola eccezione positiva però
Bundle 4 stelle Standard
Ventola 4,5 stelle - copia 2 Ottimo modello
Montaggio 3,5 stelle - copia Connettori corti purtroppo, modularità parziale
Complessivo 4 stelle

 

 

L’alimentatore Pure Power L8 730W risulta un modello discreto: c’è qualche elemento che certamente poteva essere migliorato. Innanzitutto la topologia, poi alcune componenti e terzo anche la lunghezza dei connettori, che risulta essere insoddisfacente se abbiamo cabinet di dimensioni leggermente maggiorate. Eccetto questo, e dato il prezzo di circa 85 euro, l’elevato numero di protezioni certamente aiuta, e come alimentatore di configurazioni non eccessivamente potenti è più che adeguato. E’ un modello che non riesce quindi a distinguersi dalla media, ma che sarà comunque più che valido in mancanza di alternative migliori, o in caso di budget limitato.

 

PRO

-          Parzialmente modulare

-          Buona efficienza

-          Esteticamente curato

-          Silenzioso

-          Eccellente numero di protezioni

CONTRO

-          Diversi elementi nel layout interno dell’unità migliorabili

-          Connettori corti

-          Regolazione sulla 3.3V forse troppo lassa

-          Distribuzione dei connettori migliorabile

 

 

Si ringrazia be quiet! per il prodotto fornitoci in test

Trinca Matteo

 

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