Ciao Mondo 3!

akasa venom power gold 850Oggi andremo ad analizzare un alimentatore del famoso marchio Akasa, precisamente il modello Venom Power 850W 80 Plus Gold! Data la prestigiosa certificazione, e date alcune caratteristiche di targa che spiegheremo a breve, si evince che sia un modello di fascia elevata, per utenti alquanto esigenti. Vi auguriamo una buona lettura.

 

 

Akasa è un marchio molto conosciuto nel campo della dissipazione, si è caratterizzata dall’immissione nel mercato di prodotti molto attenti sotto il rapporto prezzo/prestazioni e ciò, di questi tempi, è uno dei fattori più importanti data l’agguerrita concorrenza. Il marchio Akasa è nato ben dodici anni fa e da quel momento si è contraddistinta sempre più per prodotti interessanti, dal look aggressivo ma dalla qualità costruttiva sempre elevata. Dal 2002 fino al 2006 la colorazione dei modelli era gialla e blu ma da 6 anni a questa parte si è cercato di migliorare sia il marchio stesso, l’organizzazione societaria, sia l’estetica, e la qualità dei prodotti. L’alimentatore che recensiremo oggi, ne è la dimostrazione.

 

L’offerta di Akasa comprende una grande gamma di prodotti e per quanto concerne gli alimentatori possiamo trovare i prodotti suddivisi in tre categorie, performance, modulari e standard. Inutile dire che questa serie Venom Power appartiene alla prima. I modelli in commercio, di questa serie, sono l’850W Venom Power, recensito oggi, il 1000W Venom Power ed il Power Extreme 1200W.

 

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Elenchiamo le caratteristiche tecniche di punta:

  • 850 Watt continui
  • 80 PLUS Gold certificato -  91% d'efficienza
  • Parzialmente modulare, sistema di cablaggio avanzato
  • Single Rail per la +12V
  • Ventola termocontrollata molto silenziosa
  • Ventola avente un diametro di 135mm
  • Pronto per l’utilizzo con sistemi multi-GPU
  • Rispetta ovviamente le specifiche ATX 12V 2.3
  • PFC Attivo

Riportiamo il link alla casa costruttrice Akasa, ed al modello oggi recensito.

 

Il prezzo si attesta, nel mercato italiano e con il 21% di IVA, a circa 120 euro.

 


 

Specifiche Tecniche e Datasheets

 

 

Ecco qui l’elenco delle specifiche tecniche dettagliate:

 

specifiche tecniche

 

 

 

specifiche tecnicheII

 

 

 
 
 
 

 


 

Confezione e bundle

 

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Non ci dilunghiamo molto sulla confezione esterna in quanto le immagini sono particolarmente esplicative, comunque sia la confezione è di buona qualità e l’imballo interno è ottimo, perlomeno per quanto riguarda lo chassis dell’alimentatore (non possiamo dire lo stesso dei connettori secondari, ma non è importante).

 

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All’interno della confezione troveremo la dotazione, leggermente inferiore allo standard per via dell’assenza delle fascette di cablaggio e del manuale, che comunque risulta essere inutile per un alimentatore:

l’alimentatore

pacco cavi modulari in una confezione separata

cavo di alimentazione dedicato CA

sacchetto con viti

 

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Akasa VP850, analisi Pt.1 - Esterno

 

Per la serie Venom Power, Akasa propone una certificazione di Ecova Plug Load Solutions e quindi l’unità viene pubblicizzata come avente un’efficienza pari o superiore al 92%. Un elevato valore di quest’ultimo parametro permette un minore consumo elettrico e quindi un inferiore costo della bolletta elettrica alla fine del mese; ciò consegue un’operatività più silenziosa dovuta al minore calore generato ed infine la consapevolezza di avere un prodotto decisamente più rispettoso delle problematiche ambientali inerenti allo spreco di energia elettrica.

 

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Analisi dell’esterno

 

Il design esterno è molto aggressivo, ricercato e curato, infatti si nota immediatamente che si è cercato di dare un tocco in più anche allo chassis esterno. E’ notevole ad esempio il bordo esterno della ventola, avente una finitura in alluminio spazzolato, come è notevole il logo Venom sito al centro della griglia di protezione della ventola. Similmente ai prodotti recensiti da noi fino ad oggi, Akasa mantiene lo stesso stile, creando quindi una linea di prodotti che abbia le medesime caratteristiche estetiche. Adotta una colorazione grigio scura e si presenta con un’unità parzialmente modulare. La ventola, dotata di griglia superiore, presenta un diametro di 135mm, mentre nella parte anteriore sono posizionate le uscite modulari dell’unità, assieme ai cavi non removibili di alimentazione da 24, 8 PIN e 4+4 della scheda madre e CPU. Oltre a questo presenta il logo Venom nella parte laterale sinistra, ed uno sticker superiore, che facilita la lettura delle specifiche all’interno del cabinet. La verniciatura è di buona fattura e non sono presenti sbavature od imperfezioni.

 

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Lateralmente, in alto, c’è uno sticker che segnala la perdita della garanzia della casa produttrice qualora dovesse essere rimosso o forato, per permettere lo smontaggio della scocca, cosa presente nella quasi totalità degli alimentatori attualmente in commercio.

 

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Posteriormente sono presenti invece le classiche fessure d’aerazione, esagonali a nido d’ape assieme all’ingresso della corrente, dove troviamo un posizionamento classico del pulsante di accensione, di dimensioni però maggiorate, quindi un punto a favore dell’unità.

 


 

Akasa VP850, analisi Pt.2 - Interno

 

Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione del Venom Power 850W.

 

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ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato). L’apertura dello scudo esterno di protezione richiede una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualcuna delle viti.

 

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Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario

 

Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter. Viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e  sono state incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche, tra cui due condensatori ad Y ed uno a X nel primo stadio e poi due induttori toroidali, due condensatori ad Y, uno ad X ed un MOV nel secondo stadio, sul PCB principale (MOV: Metal Oxide Varistor). Possiamo osservare anche la presenza di un termistore, utile qualora fosse presente una grande corrente in entrata.

NOTA GENERICA: il transient filtering stage viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e devono essere incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In merito al varistore (MOV, Metal Oxide Varistor), quest’ultima è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! In alcuni casi questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.

 

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Nel primario sono presenti due condensatori elettrolitici Teapo, da 420V e 220 μF cadauno, capaci di lavorare fino ad 85 °C.

NOTA GENERICA: i condensatori del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità.

Come abbiamo detto, in questo caso ce ne sono due in parallelo, e sebbene presentino una bassa capacità, qualora fossero presenti carichi impegnativi non ci sarebbe nessun problema. Purtroppo non sono giapponesi e non presentano certificazione a 105°C.

Subito dietro è presente il controller PFC/PWM, situato in un PCB dedicato verticale. Vi mostriamo le fotografie:

 

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NOTA GENERICA: la colla sul PCB che osservate è uno dei nuovi standard di montaggio, perché così facendo si posizionano prima le componenti sul PCB inferiore, poi si fa in modo che aderiscano al PCB tramite l’adesivo termico ed infine  c’è l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore.

 

Trasformatore e secondario

 

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Notiamo immediatamente la presenza di un sistema di dissipazione molto avanzato e potente, non a caso infatti nel test termico abbiamo notato un comportamento eccellente. Nel secondario è utilizzato un design sincrono con DC-DC converters, in associazione a condensatori Teapo da 105 °C. La qualità nell’assemblaggio si attesta su livelli elevati e sebbene non siano utilizzate componenti top di gamma, l’impressione generale è molto buona. Non esprimiamo commenti per la parte posteriore del PCB in quanto non è stato possibile rimuoverla. Akasa ha scelto un design single-rail, potenziando quindi la specifica ATX 12V che prevede un utilizzo di rail separate aventi un valore massimo di non oltre 20A, però è evidente che ciò si è reso possibile mediante la semplice saldatura delle singole rail,  una pratica abbastanza diffusa, che avvantaggia gli overclockers. Il PCB delle connessioni modulari è posizionato sulla sinistra e non presenta particolari degni di nota, eccetto dei condensatori polimerici.

 

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In questa sezione possiamo notare il famoso e diffuso controller Silicon Touch PS232S.

NOTA PS232S: rappresenta l’evoluzione diretta del controller PS223 ed è stato progettato in modo specifico per i sistemi aventi SMPS. Questo controller permette di gestire funzioni quali l'OVP (Over Voltage Protection), l'OCP (Over Current Protection), l'UVP (Under Voltage Protection) ed il segnale Power Good Ok. L' OVP ed UVP monitorano le rail da 3.3V, 5V e 12V e proteggono sia il PC che l'SMPS mentrel’ FPO (Fault Protection Output) viene aumentato quando uno di questi voltaggi eccede il range dei valori operativi. Un canale addizionale OTP aiuta nel monitoraggio termico qualora ci fosse un aumento della temperatura interna delle componenti. Il segnale Power Good invece segnala al PC quando l'alimentatore è pronto, oppure quando si sta per spegnere, il che significa che permette di far lavorare correttamente l'alimentatore, nelle giuste condizioni di accensione e spegnimento. Diversamente dal PS223 integra un controllo addizionale nell’input, aggiunge due canali di monitoraggio nel secondario ma allo stesso tempo elimina la componente OTP. Oltre a questo, analizzando le specifiche tecniche elettriche, si evince che possiede un range di monitoraggio leggermente più fine e che è indicato per alimentatori aventi un carico massimo anche superiore a 600W, che risulta essere invece il limite di progettazione per la variante PS223.

Ricapitolando la qualità delle componenti risulta essere buona, ma non eccelsa, però l’assemblaggio è buono, sia del PCB principale e sia delle AIB (add-in-boards).

 


 

Akasa VP850, analisi Pt.3 - Protezioni

 

Un alimentatore, per essere di ottima qualità, deve possedere un elevato numero di protezioni; analizziamo quali sono quelle principali e quali, tra queste, sono state utilizzate per questo modello Venom Power.

 

Meccanismi di protezione e PCB

 

Generalmente queste sono le protezioni principali per un SMPS:

  • OCP, presente
  • OPP, presente
  • OTP, non integrata nel controller, ma non necessaria
  • OVP, presente
  • SCP, non presente
  • UVP, presente nel controller (IC) ma non menzionata sulla confezione esterna

 

Molti di voi però si staranno chiedendo cosa significano queste sigle, scopriamolo insieme:

 

“OCP”- L’Over Current Protection è un meccanismo che impedisce l’arrivo di una corrente eccessiva sulla singola linea di alimentazione. Questo sistema porta a far si che non ci siano sovraccarichi dell’alimentatore, che potrebbero causare danni anche alla rete elettrica. Questa protezione è richiesta dallo standard di produzione ATX12V. E’ una protezione molto importante, che possiamo trovare d’altronde persino nei contatori delle nostre abitazioni; basa il proprio funzionamento su uno strumento chiamato “Circuit Breaker”, che è la moderna evoluzione dei fusibili, su piccola e larga scala. I padri ispiratori sono stati Joseph Henry ed un certo sconosciuto ‘’Michael Faraday’’ (uno dei pionieri nel campo dell’elettrochimica e dell’elettromagnetismo), anche se poi venne brevettato per la prima volta da Thomas Edison nel 1879 ( anche se poi lui stesso, commercialmente, utilizzò il sistema dei fusibili ); i moderni sistemi invece traggono origine dal progetto dell’ingegnere tedesco Hugo Stotz. Il “National Electrical Safety Code®” riporta la seguente dicitura: “any current in excess of the rated current of equipment or the ampacity of a conductor. It may result from overload, short circuit, or ground fault (Article 100-definitions)”.

 

“OPP” – Chiamata comunemente Overload Protection oppure Over Power Protection, si intende il meccanismo di protezione contro il sovraccarico dell'alimentatore (senza il limite per le singole rail). In sostanza spegne l’alimentatore qualora la tensione dovesse andare fuori specifica per un tempo superiore ad 80ms, grazie ad un circuit breaker (o peggio un fusibile) che agisce in base alla tipologia di OPP utilizzata ovvero istantanea oppure a tempo (TOC). È definita quindi come un carico di corrente che eccede un dato ammontare a causa di un evento inatteso, appunto quindi il sovraccarico. In una buona parte dei casi l’alimentatore dovrebbe, e si usa il condizionale, attivare questa protezione qualora fosse necessario, ma dato che in linea teorica potrebbe essere attivata anche solo tramite la semplice transizione tra stato attivo e stato di riposto, viene attivata solo dopo un certo lasso di tempo, per discernere tra situazioni transienti oppure derivanti da un sovraccarico propriamente detto.

 

“OTP” – La protezione da sovra-temperatura ovviamente agisce contro il riscaldamento dell’unità, ed è una specifica richiesta nella normativa ‘’12V’’. L’ Over Temperature Protection è anche spesso associata a OLP(OverLoadProtection/OverPowerProtection). A tal fine vengono utilizzati sensori chiamati termistori, applicati sia sul PCB che su dissipatori passivi in alluminio.

 

“OVP” – L’ Over Voltage Protection è un’altra delle specifiche richieste dalla normativa “12V” ed è un meccanismo che fondamentalmente protegge l’alimentatore, e conseguentemente il sistema annesso, da una tensione eccessiva su una determinata rail. Ciò accade per via di un malfunzionamento nel secondario, e quindi in questi casi è necessario abortire le operazioni per evitare danni strutturali, derivanti da una corrente eccessiva che fa aumentare sensibilmente la tensione sul singolo canale, che potrebbe andare oltre quella da specifica. E’ proprio qui che dovrebbe agire il controllo.

 

“SCP” - La Short Circuit Protection è una protezione contro i cosiddetti corto-circuiti, e quando ne viene rilevato uno viene immediatamente interrotta l'alimentazione all’unità. Questa è una delle protezioni più diffuse negli SMPS.

 

“UVP” – Questa è invece l’Under Voltage Protection, che al contrario protegge da una bassa tensione sulle linee di uscita. Si è visto, con frequenza molto minore, che sebbene basse tensioni non riescano a danneggiare i componenti dell’alimentatore, possono tuttavia pregiudicarne la stabilità. Come è possibile osservare dal grafico, tramite l’analisi mediante un oscilloscopio, grazie all’ausilio di uno specifico circuito di protezione è possibile limitare di molto la stabilità di una determinata rail. Nella prima situazione possiamo osservare il repentino aumento della corrente nel finale, nella seconda invece il conseguente abbassamento di tensione senza un circuito UVP, mentre infine nella terza il comportamento qualora fosse presente. Questo circuito permette di non andare sotto i 5mV, grazie ad un supplemento di voltaggio addizionale qualora si dovesse scendere sotto questa soglia.

 

Grafico UVP

 

L’alimentatore integra le prime quattro protezioni quindi nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti. E’ auspicabile che per alimentatori dotati di questa certificazione si possa aumentare il numero delle protezioni, ma per l’utilizzo medio non ci sarà nessun problema.

 


 

Akasa VP850, analisi Pt.4

 

Meccanismi di dissipazione, ventola

 

Akasa ha scelto di adottare una ventola di produzione propria, precisamente la DFS132512H, avente queste caratteristiche: DC12V, 3W, 135mm ed un bearing della tipologia Sleeve, avente circa 30.000h di MTBF. La conformazione non è classica in quanto presenta ben undici pale ed una tipologia delle stesse leggermente ricurva verso il centro, il tutto con una colorazione nera e gialla. Il diametro è maggiorato causando una minore rumorosità, un migliore CFM e quindi performance migliori rispetto ad una da 120mm.

 

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Linee da +12 V ed efficienza

 

Essendo presenti un elevato numero di rail della +12V, 4 in totale ma con estremità saldate quindi all’atto pratico single-rail, e conseguentemente elevati amperaggi, non ci saranno problemi con configurazioni dual GPU e sistemi overclockati. L’efficienza certificata nei test di Ecova Plug Load Solutions si attesta al 90,70% al 50% del carico, un valore comunque molto elevato.

 

Lunghezza cavi e modularità

 

La lunghezza dei cavi è nella media, anche se il connettore da 8 PIN della CPU è lungo 65cm. Non sarà necessario acquistare prolunghe, soprattutto per la 24 PIN, però è sempre consigliabile averne qualcuna a disposizione, per migliorare il cablaggio posteriore. Data la presenza di due connettori da 6+2 Pin, molex e connettori di alimentazione SATA, sarà possibile alimentare un sistema dalla potenza davvero molto elevata e non ci sarà nessun problema per un utilizzo a doppia scheda video . L’alimentatore è parzialmente modulare e risulta essere buono lo sleeving dei cavi, come la tipologia dei connettori modulari.

 

BUNDLE 1

 

Ora una domanda: quali sono le caratteristiche tecniche più importanti che vi porteranno ad optare per un modello di un alimentatore invece di un altro? Indubbiamente il rapporto prezzo/prestazioni, poi senza ombra di dubbio l’efficienza, la rumorosità sotto carico, gli amperaggi sulla linea da 12V, l’affidabilità complessiva, il raffreddamento (che però è correlato al rumore), ed ultimo, ma non per importanza, la stabilità dei voltaggi sotto carico. L’insieme di questi valori porta un alimentatore ad essere un’ottima scelta, nel tempo; una componente che tende ad essere sottostimata durante la fase di assemblaggio di un PC. Al contrario l’alimentatore è una parte fondamentale, che vi permetterà appunto di alimentare sistemi potenti, possibilmente con stabilità e silenziosità. Nell’evoluzione degli alimentatori, la linea da +12V è cresciuta costantemente nel tempo, per far fronte alle grandi richieste di corrente, prima proprie solo della CPU ed ora prevalentemente delle schede grafiche dedicate. In questo caso siamo dinanzi ad un prodotto decisamente potente, con un buon grado di stabilità complessiva ed esteticamente accattivante.

 


 

Metodologia di test

 

Abbiamo deciso di testare l’alimentatore installandolo in un nostro sistema di test per verificare il comportamento in un caso reale, quindi soffermandoci su diverse situazioni ipotetiche che troverete nel vostro sistema. Stiamo realizzando una procedura di test rigorosa, tramite un simulatore di carico dedicato, purtroppo al momento tale sistema di test non è ancora ultimato, quindi dobbiamo fare necessariamente una simulazione di carico tramite un Personal Computer, analizzando varie situazioni che ci permetteranno di verificare il consumo, l’efficienza, il PFC e la stabilità dei voltaggi. Verranno anche fatti una serie di test per quanto concerne i bassi livelli di carico, al fine di verificarne l’efficienza; questo è particolarmente importante quando il PC è in IDLE con i sistemi di risparmio energetico attivati. Come software di test è stato utilizzato Prime95, per mandare sotto carico la CPU e FurMark invece per quanto riguarda la GPU. Le misurazioni in Volt sono state effettuate tramite l’analisi diretta grazie ad un multimetro professionale.  Sono stati rilevati i valori della tensione sulle varie linee verificandone la stabilità. Durante la prova, la temperatura ambientale è stata di circa 17 gradi centigradi.

Di seguito le specifiche della nostra piattaforma.

 
 
sistema di prova
 

Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 920 revisione D0 in quanto permette di stressare in modo adeguato l’alimentatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default. Come strumentazione abbiamo utilizzato un multimetro per l’analisi dei voltaggi sulle tre rail e di un misuratore di potenza per determinare il carico assorbito alla presa ed il fattore di potenza. È stato utilizzato OCCT e FurMark a diverse risoluzioni, tali da consentire un utilizzo appropriato e parametrato della scheda video e del processore. Sono stati utilizzati diversi settaggi, alle seguenti frequenze di lavoro:

 

parametri

 

 

 

Nota: il numero del test è relativo ad una nostra tabella interna, che ci permette di confrontare i singoli modelli e derivarne la stabilità e l’efficienza.

 


 

Risultati del test  e rumorosità

 

In questo capitolo prenderemo in esame alcuni dei fattori fondamentali per un alimentatore, l’efficienza e la stabilità sul canale dei 12V, quindi tutto ciò che riguarda la stabilità delle tensioni per la scheda madre, la CPU ed infine la scheda grafica. Al fine di darvi un giudizio complessivo migliore, anche riguardo l’efficienza dell’unità, vi riportiamo anche il test effettuato dall’azienda Plug Load Solutions, test che ne ha permesso la certificazione 80 plus presso l’organizzazione 80plus.org, ente che certifica tutti gli alimentatori immessi nel mercato.

 

ECOVA

 

La temperatura ambiente si è attestata a circa 17 gradi centigradi.

 

 

voltaggi

 

 

NOTA: facciamo presente che comunque le misurazioni di consumo sono indicative e sebbene siano presenti, la misurazione da prendere come parametro di riferimento è quella di Ecova Plug Load Solutions. Durante i test di carico se non si utilizza un simulatore, purtroppo non è possibile certificare il carico in A.

La stabilità è ottima per le rail principali, sebbene le rail da 5V e 5VSB presentino un comportamento leggermente sottotono; il delta equivale all’1% quindi un valore eccellente in termini assoluti, però dobbiamo far notare che in alimentatori della concorrenza si hanno valori leggermente migliori. Ricordiamo comunque che siamo entro i range di tolleranza, che si attestano al 5%. L’alimentatore risulta essere mediamente silenzioso, ma non sarà affatto fastidioso; oltre il 75% del carico si farà sentire, ma con carichi inferiori non ci sarà nessun problema, data l’ottima gestione dell’unità. Data l’assenza di un simulatore di carico dedicato, purtroppo non possiamo fornirvi misurazioni dirette, anche perché la rumorosità del sistema di test era molto superiore a quella dell’alimentatore. Comunque sia la rumorosità non sarà una peculiarità di questo modello. In  questo caso è necessario montare l’alimentatore alla solita maniera, ovvero con le fessure di ventilazione rivolte verso il basso (per favorire l’espulsione posteriore). La ventola è adatta sia al modello che al carico di lavoro e riesce a non mandare l’unità in overheating con carichi intorno a 950W AC. Ad ogni modo come ripetiamo non siamo andati oltre la soglia dei 939W (AC) quindi consigliamo di fare lo stesso, qualora si dovesse procedere all’acquisto dell’unità. Non sono presenti rumori derivanti da condensatori fischianti. Le temperature infine sono molto valide per un’unità del genere.

 


 

Conclusioni

 

oro

 

Prestazioni  4 stelle Molto valide 
Prezzo  5 stelle  Eccellente 
Design  4,5 stelle  Molto curato 
Layout Interno  4 stelle  Valido 
Bundle  3 stelle - copia  Decisamente scarno, ma è relativo 
Ventola  4,5 stelle  Ottimo modello ed ottima regolazione 
Montaggio  4 stelle  Standard, dimensioni contenute 
Complessivo  4 stelle 

 

 

Akasa ha rilasciato in commercio un prodotto decisamente valido. Il fine è stato di garantire ottime performance ma ad un prezzo più interessante di altre soluzioni in commercio. Qualche punto negativo c’è, ma solo per ragioni appunto di contenimento del costo di produzione. Il numero di protezioni comunque è standard, la qualità buona ed il design valido. Avremmo gradito un connettore da 8 PIN più lungo assieme ad una scelta più oculata di alcune componenti interne, però c’è davvero poco da lamentarsi in quanto la qualità c’è, e si vede. In merito alle performance, sulla +12V siamo rimasti molto soddisfatti, per la 5 e 5VSB invece, come abbiamo già fatto presente, c’è un leggero calo di voltaggio con carichi elevati, ma comunque nulla di lontanamente  preoccupante. Siamo dell’idea che per alimentatori 80 Plus Gold con simili carichi, sia ormai opportuno optare per design e topologie qualitativamente migliori, ma è bene rendersi conto che in certi casi, soprattutto dato l’attuale panorama economico, scelte di contenimento dei costi di produzione sono assolutamente necessarie per far quadrare i bilanci. Nel complesso siamo soddisfatti di questa unità, e ne consigliamo l’acquisto. Il consigliato al pubblico è di 120 euro per il mercato europeo, anche se al momento non sembra disponibile in Italia.

 

PRO

parzialmente modulare (opinabile, i cavi forniti servono comunque, ma sarebbe meglio se non ci fossero)

efficienza elevata

qualità costruttiva elevata

stabilità sulla +12V elevata

silenzioso entro l’80% del carico, o poco meno

 

CONTRO

parzialmente modulare (opinabile, i cavi forniti servono comunque, ma sarebbe meglio se non ci fossero)

bundle scarno

stabilità sui 5V e 5VSB leggermente sottotono, comunque in linea con le specifiche (problema tutto sommato inesistente, dato il delta contenuto)

 

   

Si ringrazia Akasa per il prodotto fornitoci in test

Trinca Matteo

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