Ciao Mondo 3!

002I Phobya RamFreezer sono waterblock finalizzati al raffreddamento dei moduli Ram di tipo DDR, DDR2 e DDR3. Li abbiamo testati per voi in questa recensione.

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L’azienda è presente sul mercato sin dal Novembre 2008 con un’ampia gamma di prodotti, in grado di soddisfare le esigenze più evolute nel campo del Liquid Cooling.

In questo articolo ci apprestiamo a recensire un waterblock, il Phobya RAM-Freezer U-Cool, destinato al raffreddamento dei moduli RAM, siano essi in standard DDR, DDR2 o DDR3.

Con l’avvento dei processori di ultima generazione e la conseguente integrazione del controller di memoria all’interno di essi, Intel ha imposto una soglia di voltaggio massimo permesso di 1,65V, questo per non danneggiare irrimediabilmente il processore. Ecco quindi che sono comparsi sul mercato moduli a basso voltaggio che, pur rispettando il limite imposto da Intel, sono riusciti a superare abbondantemente la soglia dei 2 GHz. Ma l’utente più smaliziato è al corrente che tali limiti possono essere superati.

I numerosi moduli di tale levatura che sono stati immessi sul mercato, anche se a basso voltaggio, generano parecchio calore a causa delle frequenze elevate a cui sono sottoposti. Phobya viene in aiuto degli overclocker con questo articolo all’avanguardia, in grado di raffreddare i chip delle ram anche sotto un consistente overclock.


Presentazione del prodotto e Contenuto

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Il prodotto si presenta protetto da una confezione blister, la cui trasparenza ne lascia intravedere l’estetica molto accattivante. Le alette nella parte superiore ed il colore nero rendono esteticamente tale accessorio molto attraente, permettendogli di balzare all’occhio all’interno del PC. Oltretutto l’appassionato sa quanto sia importante il raffreddamento dei componenti all’interno del PC. Esso ha infatti lo scopo sia di allungare la vita dei componenti, sia di permettere un largo margine di overclock, che negli ultimi tempi è diventata una vera passione.

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Dalle foto si evince molto bene la struttura del waterblock. Le generose alette, come vedremo, ne permettono l’uso anche in assenza di liquido. I raccordi, situati nella parte superiore permettono piena flessibilità di posizionamento all’interno degli slot della scheda madre. Ne consegue che i tubi connessi ad ogni singolo waterblock, ove avviene il trasporto del liquido ed il conseguente passaggio all’interno del canale, non intralciano in alcun modo la scelta dello slot d’installazione. Difatti l’azienda ne ha contenuto lo spessore proprio per permettere all’acquirente, qualora ne avesse l’intenzione, di raffreddare contemporaneamente anche 6 moduli DIMM di RAM, a patto di avere a disposizione i corrispettivi slot sulla scheda madre.


Caratteristiche tecniche

Come precedentemente detto il waterblock è di colore nero e di alluminio. Le alette presenti sul dissipatore, in caso di effettivo utilizzo in un impianto, sono solo a scopo ornamentale, visto che il passaggio del liquido è sufficiente a smaltire tutto il calore prodotto. Le due parti a contatto con i moduli RAM sono tenute insieme dalle 3 viti. E’ possibile svitare con una chiave a brugola anche le viti laterali, che tengono unite al corpo centrale del waterblock le basi che ospitano i raccordi porta tubo, in evidente colore cromato, in modo da permettere la pulizia del canale interno dove passa il liquido. Null’altro c’è da dire su questo semplice ed efficace articolo se non il peso, che risulta essere di soli 75 g. In questo modo risulta facile installare anche tutti e 6 i moduli (o 4 nel caso di schede madri con solo 4 slot a disposizione). Altro particolare importante è la leggerezza del singolo waterblock che non rischia di danneggiare il debole sistema di fissaggio dei moduli RAM, che come sappiamo è in plastica.

Schema di montaggio

Svitando le 3 viti presenti sulla facciata viene via l’aletta di fissaggio e ritenzione del modulo.

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Come si può vedere il waterblock è già corredato di pasta termica, per cui non ci si deve preoccupare di procurarsene dell’altra, se non per il successivo cambio di moduli.

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Smontando con delicatezza il dissipatore standard dei nostri 2 moduli e pulendo con dell’alcool i residui della pasta termica residua attaccata ai chip, il nostro modulo di RAM è pronto per essere assemblato.

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Togliendo il foglio protettivo in plastica andiamo a posizionare il modulo avendo cura di centrarlo.

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Stesso discorso con l’aletta di ritenzione, si toglie il velo in plastica e si posiziona avvitandolo gradualmente e omogeneamente su tutte e 3 le viti per consentire una pressione uniforme.

Ecco di seguito il risultato, che di certo esteticamente è più gradevole e accattivante rispetto a prima.

 

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Sistema di prova e metodologia di test

I test sono stati condotti con una temperatura ambientale di 21° C, i moduli RAM usati per il test sono dei Kingston HyperX DDR3 con chip Elpida che dai dati di targa gradiscono voltaggi elevati. Al fine di uniformare e rendere quanto più attendibili i risultati, i test sono stati ripetuti per 3 volte ed è stata calcolata la media delle temperature. Per sollecitare i moduli RAM e il conseguente sviluppo di calore, ci siamo avvalsi sia del tool Memtest86+ v4.0 che del test Prime95. Memtest è un tool conosciuto in rete per testare l’affidabilità dei moduli di RAM sia sotto overclock, con timings particolarmente spinti che per verificare se sono presenti dei difetti. Memtest avvia il trasferimento di una serie di pacchetti di grandezza differente sollecitando la totalità delle celle di memoria, e quindi ne scopre immediatamente il difetto, qualora presente. In questo modo permette anche di verificare l’affidabilità delle ram sia sotto specifica di fabbrica sia fuori specifica. La quasi totalità delle case produttrici di moduli RAM si avvale di questa procedura prima di aprire una procedura di RMA e la conseguente restituzione delle memorie da parte del cliente alla casa madre. L’altra utility di cui ci siamo avvalsi è Prime95, in questo caso eseguito in modalità Blend. Tramite la ricerca dei numeri, questo semplice programmino che non richiede installazione, sottopone il sottosistema CPU e RAM a forte stress per verificarne la stabilità soprattutto in regime di overclock. La conseguenza è un incremento notevole del calore che coinvolge oltre che la CPU anche il chipset ed i moduli RAM.

Passiamo adesso ad elencare la piattaforma hardware adoperata per il test:

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L’impianto a liquido è cosi composto:

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La temperatura dei moduli è stata misurata prima con il dissi standard, quindi ad aria, poi a liquido con i waterblock Phobya RAM-Freezer collegati.

Altro fattore importante, abbiamo atteso che la temperatura del liquido giungesse a regime, prima di registrare i valori, per cui sono stati eseguiti più volte i test Memtest e Prime95.


Risultati del test

I test sono stati condotti impostando da bios una frequenza di 1800 MHz con timings di fabbrica CL9-9-9-27 1T, quindi nel pieno rispetto delle specifiche del costruttore. I test in overclock sono stati condotti portando la frequenza dei moduli a 1900 MHz con timings spinti di CL8-9-8-24 1T.

Tenendo conto della temperatura ambiente di 21°, e la conseguente temperatura del liquido di 26°, questi sono i risultati con le RAM a default:

 

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Operando un leggero overclock e portando le RAM a lavorare con frequenze fuori specifica, il guadagno dei dissipatori Phobya si è fatto più marcato. Di seguito i risultati:

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Conclusioni

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Di certo non possiamo che rimanere colpiti positivamente da questo prodotto di Phobya.

Da notare che son pochi i waterblock che consentono di avere un grado di efficienza elevato senza sacrificare la portata, conseguenza della troppa restrittività dei componenti che hanno sul circuito. Spesso infatti aggiungere troppi waterblock inficia l’efficienza al circuito e mette sotto sforzo la pompa.

Non c’è che dire i waterblock Phobya sono un esempio di semplicità, efficienza ed estetica. Riescono a distinguersi anche se usati semplicemente ad aria. In particolare gli ingegneri sono riusciti a creare un prodotto compatibile con tutti e 3 gli standard.

Usati con RAM particolarmente propense all’overclock, riescono a far guadagnare margini non indifferenti, grazie dell’elevata efficienza nel raffreddamento dei chip di RAM.

Nota positiva il costo particolarmente basso, circa 19€ euro per ogni waterblock.

 

PRO:

  • Basso effetto restrittivo sulla portata del circuito
  • Efficaci anche se usati ad aria
  • Estetica accattivante
  • Facilità di smontaggio/pulizia
  • Efficienza
  • Compatibilità con tutti e 3 gli standard (DDR, DDR2 e DDR3)
  • Compatibilità anche con moduli single side oltre che double side

CONTRO:

  • Richiedono un attento smontaggio dei dissipatori standard
Prestazioni : 5 stelle - copia
Rapporto qualità/prezzo: 5 stelle - copia
Complessivo : 5 stelle - copia 2

 

 

Un particolare ringraziamento va a www.phobya.com e www.aquatuning.com per l’invio dei waterblock oggetto di questa recensione.

Valter d'Attoma

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