Introduzione
Molti si chiederanno l'utilità di un alimentatore da 1000W. Nella maggior parte dei casi in effetti è del tutto inutile, una questione di pura immagine si può dire, sia per chi lo compra, sia per chi lo produce (per i quali un prodotto top di gamma serve a promuovere quelli di fascia bassa e a pubblicizzare l'azienda).
E' altresì vero che gli sforzi dei produttori di cpu e gpu volti a contenere i consumi (con nuove tecnologie e processi produttivi) vengono contrastati da architetture che sfruttano sempre più il parallelismo per aumentare la capacità di calcolo, portando all'aumento del numero di transistor e impedendo alla fin fine ai consumi di calare. Ciò accade in special modo nel settore del gaming, dove gli attuali videogiochi, simulando un mondo virtuale che si sta ormai avvicinando alla realtà, richiedono ad alte risoluzioni una capacità di calcolo che alcuni anni fa era relegata a laboratori di ricerca ben sovvenzionati!
D'altra parte la tecnologia avanza anche nel mondo dei monitor e una risoluzione di 1920x1080 è ormai alla portata di molte tasche, e solo con un buon sistema saremmo in grado di sfruttarlo al massimo.
Ammettiamo dunque di avere una configurazione con doppia scheda video e magari un processore un po' overclockato: facendo qualche conto approssimativo si può dire che andremmo a sfiorare i due terzi, forse anche meno, delle capacità di questo alimentatore. Perché dunque 1000W e non 600W? Qualche motivo sicuramente c'è: prima di tutto un alimentatore che non lavora al massimo delle sue capacità, sarà sicuramente più longevo di un alimentatore che lavora sempre a pieno carico. In secondo luogo perché le caratteristiche di efficienza degli alimentatori switching, sono tali da massimizzare il rendimento circa al 50% del carico. Rispetto ad un alimentatore che lavora a pieno carico ci può essere una differenza di circa 5%. Probabilmente ciò non è sufficiente a giustificarne l'acquisto in puri termini economici (considerando la notevole differenza di prezzo), ma ipotizzando una maggiore longevità del prodotto può probabilmente essere la scelta migliore, considerando anche la possibilità di futuri upgrade che potrebbero evolvere la configurazione in modo tale da necessitare maggiore potenza.
Ovviamente per il 90% delle configurazioni con singola scheda video rimane un acquisto superfluo.
Ancora una volta però, vogliamo comunque invitare chi assembla un computer a scegliere con cura l'alimentatore poiché è un elemento di assoluta importanza per il buon funzionamento e la longevità di un pc.
Cenni sull'azienda
Nata nel 1999 introducendo il concetto di “noiseless computing” la Zalman è un'azienda ormai di enorme rilievo con sede in Corea.
I prodotti spaziano dai dissipatori (settore con cui Zalman ha debuttato e tuttora di maggior importanza) alle ventole, fan controller, case, water-station, ma andando a lambire anche fette di mercato inusuali per un'azienda di questo genere, quali monitor particolari con capacità 2D-3D e prodotti audio quali cuffie e amplificatori.
I suoi dissipatori godono di un'ottima fama nonostante le ultime novità sono vecchie ormai di qualche anno. In effetti la concorrenza è piuttosto accesa, e notiamo la necessità di qualche aggiornamento, sia per riportare le prestazioni al livello delle migliori concorrenti, sia per rinnovare la linea e lo stile. Probabilmente l'assenza di novità rilevanti nell'ultimo anno è dovuta all'imminente uscita del nuovo socket Intel che riporterà brio nel mercato dell'air cooling costringendo molti all'acquisto di un nuovo dissipatore.
Caratteristiche principali e confezione
La confezione, arrivata un po' malconcia in redazione, è la classica a valigetta; il notevole peso è ormai caratteristico di alimentatori di questo tipo.
All'interno troviamo l'alimentatore corredato dai cavi modulari, una bustina con le viti, alcune strisce di velcro per raccogliere i cavi e un connettore da utilizzare come adattatore molex->3pin 12V o 5V per le ventole. E' presente inoltre un piccolo manuale che illustra le principali caratteristiche, e il cavo di alimentazione AC.
Da notare le dimensioni fuori dal comune (210x150x86mm contro 150x140x86mm); la lunghezza è infatti considerevolmente maggiore rispetto allo standard ATX, complice l'adozione di cavi modulari (il pannello su cui inserire i connettori risulta piuttosto ingombrante all'interno) e la presenza delle heatpipes con un corpo dissipante fatto da alette di alluminio per migliorare la dissipazione di calore.
La dotazione di cavi è molto ampia. Come dotazione base dell'alimentatore (sufficiente per una configurazione standard), troviamo i cavi non modulari:
- connettore 20+4pin per la motherboard
- connettore 4+4 pin 12V per la cpu
- 2 connettori pci-express 6+2 pin
- 1 cavo con tre connettori molex 4pin
- 1 cavo con tre connettori sata
- Sono disponibili inoltre i seguenti cavi modulari:
- 2 cavi pci express 6+2 pin
- 3 cavi sata con 3 connettori ciascuno
- 3 cavi molex 4 pin con 3 connettori ciascuno
Una tale mole di cavi è troppo ingombrante e superflua nella maggior parte dei casi, per cui Zalman ha deciso di rendere modulari tutti i cavi non indispensabili. La modularità sarà sicuramente apprezzata da chi vuole un case ordinato e con una buona areazione.
L'esterno dell'alimentatore è ben curato e denota un’ottima verniciatura nero-lucido, praticamente a specchio; nonostante l'assenza di una ventola con LED, si presta ad essere posizionato anche in un case finestrato. Accanto alla ventola spicca il logo della Zalman stampato in basso rilievo.
Caratteristiche tecniche
Vediamo ora le principali features di questo alimentatore.
Come sempre consigliamo prima la lettura della nostra guida al funzionamento degli alimentatori (reperibile qui “mettere indirizzo pleaseeee”) per meglio comprendere alcuni concetti e termini che qui daremo per scontati.
La notevole potenza combinata di 1000W è ottenuta dalle linee 3,3V e 5V (che insieme sono in grado di erogare fino a 250W) e dalle 6 linee +12V in grado di fornire una potenza fino a 960W.
Le prime due e le ultime due linee +12V erogano fino a 18A mentre le linee 3 e 4 fino a 28A, un valore abbastanza elevato se confrontato con i 20A stabiliti dallo standard ATX v2.2. Ciò sarà apprezzato in particolare dagli overclockers, che saranno in grado di fornire una maggiore potenza alla propria scheda video o cpu.
La certificazione 80plus assicura una efficienza maggiore dell'80% in qualsiasi condizione di carico e un fattore di potenza maggiore di 0.9 in full load. In realtà l'efficienza si mantiene maggiore dell'85% per scendere verso l'80% solo quando ci si avvicina alla massima potenza erogabile dall'alimentatore. Una buona efficienza a bassi regimi è una caratteristica da apprezzare in questi casi visto che solitamente si riesce a sfruttare solo una minima parte delle capacità del Power Supply.
Su un alimentatore di tale calibro non poteva ovviamente mancare una importante caratteristica quale il PFC attivo, che permette di raggiungere un PF (Power Factor) di 0.99 (o 99%), ed eliminare distorsioni armoniche che possono avere ripercussioni negative sulla bontà della tensione in uscita (e inoltre indispensabile per ottenere la certificazione 80plus) .
Presenti anche le varie protezioni di corto circuito, over e under voltage, over current e di surriscaldamento.
La dissipazione del calore è affidata a una ventola da 14cm di diametro, molto silenziosa grazie anche alla presenza delle heatpipes che consente di migliorare la dissipazione del calore. Mostreremo meglio questa caratteristica nelle prossime pagine, con delle foto dell'interno dello Zalman-1000HP.
Uno sguardo all'interno
Abbiamo aperto lo Zalman 1000-HP per meglio comprendere la bontà di questo alimentatore.
Il layout è molto ordinato e rispecchia la classica divisione nelle tre sezioni primario-trasformatori-secondario separate dai dissipatori in alluminio sul quale sono montati i componenti più caldi quali i raddrizzatori di corrente.
Ovviamente non si può fare a meno di notare la peculiarità di questo alimentatore costituita dall'innovativo sistema di dissipazione. Al posto dei comuni heat-sink in alluminio dotati di alette, troviamo un dissipatore dotato di heat-pipe in rame che convoglia il calore verso le alette di alluminio posizionate davanti alla griglia posteriore dell'alimentatore. L'evidente vantaggio di questa soluzione, consiste nella miglior conduzione di calore dai raddrizzatori e nella migliore areazione dei componenti presenti sul PCB, solitamente ostacolata dalla presenza delle alette orizzontali. Il flusso d'aria in questo modo attraversa tutta la lunghezza dell'alimentatore, per poi passare attraverso le alette in alluminio a cui viene convogliato il calore dalle heat-pipe uscendo infine dalla griglia posteriore. L'unica obiezione che si può fare è dovuta alla ridotta distanza tra tali alette, che porta a fornire una resistenza piuttosto elevata. In questo modo il flusso d'aria sarebbe favorito ad uscire dalle porzioni della griglia non coperta dalle alette invece che ad attraversarle.
A parte ciò non possiamo che elogiare il lavoro della Zalman che combinando l'utilizzo di heat-pipes e un'ottima ventola di propria produzione da 140mm con tecnologia 2 ball-bearing (quindi presumibilmente longeva oltre che silenziosa) riesce a dissipare egregiamente il calore prodotto da questo potente alimentatore, mantenendo la ventola a bassi regimi di rotazione e quindi riducendo il rumore prodotto.
Passando ad analizzare i componenti utilizzati troviamo nel primario i due grandi condensatori di filtro da 270uF della giapponese Matsushita certificati 105°C (invece dei comuni 85°C che solitamente sono utilizzati nella maggior parte degli alimentatori). Anche nel secondario troviamo dei 105°C, questa volta della taiwanese Teapo. La bontà di questi componenti fa ben sperare sulla longevità dell'alimentatore, visto che salvo problemi dovuti alla rete elettrica quali ripetuti sbalzi di corrente, l'invecchiamento delle componenti è una delle poche cause che può portare al deterioramento delle prestazioni e infine alla rottura della PSU.
Il compito della trasformazione da 220V RMS a 12V è affidato a due grandi trasformatori gemelli, che spiccano nella sezione centrale. Un terzo trasformatore più piccolo, è utilizzato per ottenere i +5VSB ossia la tensione fornita al pc in modalità stand-by.
Dietro a uno dei due condensatori di filtro e sotto alla scheda dei connettori modulari, abbiamo individuato la schedina del PFC attivo e del controllo PWM.
Infine da alcune scritte sul PCB è stato possibile risalire al produttore della piattaforma dell'alimentatore, l'Enhance Electronics, azienda taiwanese che dal 1986 opera nel settore dei Power Supply. La scelta da parte di Zalman di affidarsi a un alimentatore prodotto da terze parti non ci sorprende affatto. E' anzi di uso piuttosto comune specie per aziende come la Zalman che non hanno un know-how sufficiente in questo settore per produrre alimentatori di queste caratteristiche. Non dimentichiamo comunque l'ottimo lavoro fatto dalla Zalman per migliorare la dissipazione del calore attraverso l'introduzione delle heat-pipes e la ventola di propria produzione.
Ultima nota per i fili utilizzati per realizzare i cavi, dove, specie nel caso dei connettori 12V che richiedono un maggior assorbimento, sono stati scelti dei “16 AWG” in grado di sopportare amperaggi maggiori rispetto ai “18AWG” e “20AWG”.
Test
Come prima cosa analizziamo i test effettuati dall'EPRI (Electric Power Research Institute) per la certificazione 80 plus. Benché i test sono realizzati negli USA con una tensione di 110V invece che 220V, costituiscono una prova significativa ed affidabile per verificare la bontà dell'alimentatore.
Oltre ai test di efficienza a cui abbiamo già accennato, che mostrano valori al di sopra dell'85% per carichi dell'alimentatore tipici, viene mostrata la curva della corrente in ingresso alla PSU al 50% del carico che dà un'idea della bontà del PFC e delle armoniche generate.
I voltaggi misurati dall'EPRI risultano stabili intorno ai valori nominali anche in full load, con scostamenti massimi di 0,1V.
Infine abbiamo testato l'alimentatore sulla nostra configurazione:
Un riassunto della configurazione di prova la trovare nella tabella sotto:
Configurazione Sistema di Prova |
|
Processore: |
Intel Core 2 Duo E8600 |
Scheda Madre: |
Asus Commando |
Chipset: |
Intel P965 |
Ram: |
2x1 GB Crucial Ballistix |
Scheda Video: |
nVidia 9800GTX |
Monitor: |
Eizo HD2441W-TS; |
Hard Disk: |
Western Digital Raptor 74gb; |
Sistema Operativo: |
Windows Vista Ultimate 64 bit SP1; |
Tool a supporto: |
Setfsb 2.0b8t Cpu-z ver. 1.46 |
Ovviamente non potevamo che aspettarci dei voltaggi stabili intorno ai valori nominali per una tale configurazione:
I valori sono molto buoni, forse leggermente un po' basso quello dei 3,3V in full load. I test non mostrano un notevole scostamento dai risultati ottenuti dall'EPRI realizzati di certo in condizioni ottimali. Il comportamento dello Zalman 1000-HP è comunque ottimo anche con la più scadente alimentazione italiana 220V spesso soggetta a cali e sbalzi di tensione, specie in estate.
Conclusioni
Prestazioni : | |
Rapporto qualità/prezzo: | |
Complessivo : |
Di certo siamo di fronte ad un prodotto tutt'altro che comune, dalle prestazioni eccezionali, realizzato con ottime componenti e quindi presumibilmente longevo.
Non è un alimentatore per tutte le tasche: 250 euro sono veramente tanti, anche se il prezzo è allineato comunque con alimentatori blasonati della stessa potenza. Sconsigliato per chi non può fare a meno dell'interruttore power off, dove scollegare ogni volta il cavo può risultare piuttosto noioso. Da elogiare l'efficienza anche a bassi regimi e l'ottimo sistema di dissipazione che lo rende più che silenzioso.
Si rigrazia IDPITALY per averci fornito il sample in questione.
Leonardo Angelini e Maurizio Caon