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OCZ Vector 180 480GB: il nuovo SSD di fascia Enthusiast di OCZ - Il Controller

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OCZ-Vector-180-22Come molti avranno notato, nel corso di questi mesi e dopo poco più di un anno dall’acquisizione da parte di Toshiba, OCZ è un vero e proprio treno in corsa. Infatti, di recente la stessa OCZ ha presentato e immesso in commercio il nuovo SSD della serie Vector. Dopo il grande successo riscosso con la serie Vector 150 di cui trovate una nostra recensione QUI, oggi vi presentiamo la recensione del modello Vector 180 con capacità di 480GB dunque ideale per coloro che cercano un SSD in grado di contenere il sistema operativo più programmi e giochi che aumentano sempre più in dimensioni. OCZ, come vedremo nel corso di questa recensione, si fa forte delle precedenti esperienze e tecnologie in sinergia con il know how di Toshiba e offre un SSD affidabile, prestante e longevo. Ma non ci dilunghiamo troppo e partiamo subito ad analizzarlo.

 

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Il Controller

Per accedere dunque all’interno del Vector 180 dovremo innanzitutto rimuovere il sigillo/adesivo in plastica presente sulla vite in basso a sinistra guardando il drive capovolto, passare dunque alla rimozione delle quattro viti poste due per lato (superiore ed inferiore) e quindi avere accesso finalmente al controller dell’SSD.


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Sono presenti ulteriori quattro viti che tengono fermo il PCB al resto dello chassis. Rimosse anche queste, possiamo accedere al PCB nudo e crudo e dargli uno sguardo più da vicino. Notiamo la presenza di un PAD termico in corrispondenza del controller Indilinx Barefoot 3.


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La colorazione del PCB è interamente di colore verde scuro. Notiamo immediatamente la presenza degli otto chip di memoria MLC Toshiba A19 ed il modulo DRAM cache vicino al connettore SATA, oltre al controller Indilinx in posizione quasi centrale.


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Capovolgendo il PCB, troviamo gli altri otto chip di memoria ed il secondo modulo DRAM cache.


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Il PCB è ben organizzato e ogni componente è ben integrato sullo stesso.
Passando ora ad analizzare nel dettaglio il PCB del Vector 180 da 480GB troviamo nel complesso ben 16 chip di memoria NAND Flash MLC Toshiba realizzati con processo produttivo a 19nm con la sigla TH58TEG8DDKBA8C. Abbiamo dunque in totale 16 chip di memoria con densità di 32GB ciascuno per un totale di 512GB. Il drive ci mostra 480 GB perché i 32GB restanti sono impiegati dalla funzionalità di overprovisioning per gestire la ridondanza dei dati o per la sostituzione delle celle NAND che si possono deteriorare durante il funzionamento e suo ciclo di vita.


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Spostandoci quasi al centro del PCB, dal lato superiore troviamo il controller Indilinx Barefoot 3 M00 con sigla IDX500M00-BC su classico socket BGA il quale contiene al suo interno un processore ARM Cortex Dual-Core abbinato al coprocessore matematico OCZ Aragon presente anche nei precedenti modelli.


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Non mancano inoltre come sempre i chip di memoria cache DRAM che in questo caso sono due chip, uno per lato, con sigla D9QBJ di produzione Micron che garantiscono un incremento prestazionale al drive. Nel dettaglio comunque sono due chip di cache DRAM DDR3-L 1600 da 512MB ciascuno per un totale di 1GB DDR3 che affiancano il controller Indilinx Barefoot 3 M00.


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Non manca di notare il condensatore contrassegnato da una colorazione rossa che si occuperà della gestione della funzionalità PFM+.


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Trovano posto sul PCB anche il pettine per la diagnostica del PCB da parte di OCZ in caso di problemi al drive.

 

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E il classico connettore SATA alimentazione e dati.

 

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Ora prima di passare alla fase di test andiamo ad analizzare, nel prossimo capitolo, il nuovo software di monitoraggio e gestione OCZ SSD Guru.

 

Corsair

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